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Abruzzo. La situazione nazionale e della regione al centro del Consiglio generale della Cisl regionale: rilanciare la vertenza ‘Abruzzo’

Pubblicato il 19 Dic, 2017

19 dicemnbre – “Condividiamo infine la proposta del Vice Presidente Lolli di avviare nuove misure di politica industriale nella Regione, spingendo le PMI verso l’innovazione, la formazione e la ricerca per poter competere sui mercati internazionali”.  Lo ha sottolineato Leo Malandra, Segretario Generale Cisl AbruzzoMolise nel suo intervento al Consiglio generale della Cisl Abruzzo Molise cui ha partecipato anche la Segretaria confederale Cisl Giovanna Ventura, convocato per dibattere dell’attuale situazione nazionale e regionale. Valida  per Malandra l’idea del patto tra grandi e piccole imprese: “Va nella direzione giusta – sottolinea. Quelle più aperte ai mercati internazionali svolgerebbero una funzione di tutoraggio, trasferendo alle PMI mentalità, tecnologie, procedure e formazione. 

“Anche la crisi può essere un’opportunità per costruire su basi nuove, fortemente valoriali ed etiche, una nuova economia sociale ed una nuova democrazia” prosegue osservando che “c’è un disperato, urgente bisogno di Sindacato in questa fase della storia. Serve per contrastare le illusioni populiste che vogliono escludere i soggetti sociali, senza proporre un programma valido, una reale alternativa”. 

“Viviamo purtroppo un clima di incertezza occupazionale, il reddito, quando c’è, è sempre più misero ed il lavoro è spesso precario. Non possiamo perciò ignorare i risultati positivi registrati negli ultimi mesi: PIL e produzione industriale in crescita, tasso di disoccupazione in calo, un clima di fiducia delle imprese sostanzialmente stabile e positivo. 

“Proprio la difesa del lavoro, il diritto alla pensione, maggiori opportunità per le giovani generazioni: sono questi gli obiettivi che hanno guidato la nostra azione anche nell’ultimo confronto con Il Governo. – gli fa eco la segretaria confederale – Sono idee vincenti, abbiamo ottenuto il blocco dell’innalzamento dell’età pensionabile, maggiori risorse nella lotta contro la povertà, una decontribuzione strutturale per favorire il lavoro giovanile, soprattutto nel meridione. E poi, sono venuti altri importanti risultati: la proroga dell’APE sociale, lo sblocco della contrattazione per il pubblico impiego, nuove misure di politica attiva del lavoro, l’estensione degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi”.
“Certo, a livello regionale, la situazione è più complicata e seria di quanto non lo sia quella nazionale.- ammette Malandra – Nella sanità si è finalmente usciti dal commissariamento, ma solo a seguito di dolorose scelte di riorganizzazione e razionalizzazione, sia nel settore pubblico che privato. Eppure, il piano di risanamento presenta ancora punti di forte squilibrio: manca il personale nelle ASL, vanno riorganizzati presidi e servizi di base per il primo soccorso, i laboratori e la medicina riabilitativa e preventiva. Abbiamo anche chiesto di abolire o ridurre il SUPERTICKET e l’Assessorato si è dimostrato disponibile ad aprire il confronto, individuando le risorse necessarie. Sulle politiche sociali puntiamo a risultati concreti nell’assistenza ai disabili, nell’invecchiamento attivo e nel sostegno alla non autosufficienza.
I dati dell’economia abruzzese tornano positivi. Tutti i maggiori centri di ricerca confermano finalmente timidi segnali di crescita del sistema produttivo e del mercato del lavoro della Regione: gli occupati sono tornati a salire, fino ai livelli pre-crisi.
“Ma il lavoro non è stabile, non si consolida – precisa Malandra – le imprese continuano ad assumere a termine, probabilmente in attesa delle misure a favore dell’occupazione, preannunciate e previste nella prossima Legge di Bilancio. Sale la cassa integrazione straordinaria, aumentano le crisi strutturali, rallenta l’export, che è sempre cresciuto, anche negli ultimi anni, ma solo grazie alle grandi e medie aziende dell’automotive, della farmaceutica, del vetro e dell’industria agro-alimentare.
E’ il resto del tessuto produttivo regionale, il 90% delle piccole aziende, che rimane sottocapitalizzato, sottodimensionato, non ancora capace di aprirsi al mercato internazionale e carente di credito, incerto nell’investire in innovazione e ricerca. Per questo il tasso di competitività del nostro territorio resta molto basso.”
Il sindacato ha da tempo fatto la scelta dello “sviluppo sostenibile”, con la Carta di Pescara. Per dare sostegno alle PMI vuole adesso aprire un confronto serrato con la Giunta, attivando tutte le risorse già disponibili nel Masterplan, nel Patto per lo sviluppo, nel piano straordinario di politiche attive, accompagnato dai progetti Garanzia Giovani e Garanzia Over. E poi, bisogna utilizzare le potenzialità della ZES Abruzzo-Molise, potente leva di attrazione degli investimenti, accelerare le opere di ricostruzione nel cratere sismico, sfruttare tutte le potenzialità delle aree di crisi riconosciute dal Governo.
“Non c’è tempo da perdere. Se la ripresa c’è, allora è necessario accompagnarla, sostenerla. Per questo riteniamo utile rilanciare la VERTENZA ABRUZZO: da un lato vogliamo trovare soluzioni condivise alle 109 vertenze aperte da mesi ed anni (emblematica la Honeywell), e dall’altro è necessario ed urgente dare nuovo impulso a quella “stagione dei cantieri” più volte ecumenicamente annunciata dal presidente D’Alfonso.

 

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