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Veneto. Grande distribuzione e cooperative, oltre 500 i lavoratori della provincia di Belluno che aderiscono allo sciopero di 8 ore del 22 dicembre

Belluno, 20 dicembre 2017 –  500 i lavoratori della provincia di Belluno impiegati nella grande distribuzione e nella distribuzione cooperativa che parteciperanno alo sciopero, indetto dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per sollecitare un avanzamento dei negoziati di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. In provincia di Belluno si effettueranno 8 ore di sciopero con volantinaggio davanti agli ipermercati. Ci saranno un presidio davanti alla Coop di Feltre e uno davanti all’Emisfero di Belluno. I lavoratori della grande distribuzione sono in attesa da quattro anni della definizione del contratto nazionale di lavoro. I negoziati con l’associazione nazionale di settore Federdistribuzione sono in stallo da quasi un anno, da quando, cioè, l’associazione datoriale ha deciso unilateralmente di erogare aumenti economici di lunga inferiori rispetto alle previsioni negoziali dei contratti nazionali di settore già rinnovati con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti.

Per Stefano Calvi, Segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl Belluno Treviso, “non è con le erogazioni unilaterali che si risolvono i problemi dei lavoratori della grande distribuzione, ma con contratti sottoscritti dalle parti che diano regole comuni e strutturali alla categoria e al settore, facendosi anche carico di affrontare le sfide che il mercato impone alle aziende”. “Gli atti unilaterali – aggiunge Massimo Marchetti, Segretario della Uiltucs Belluno Treviso – mortificano il ruolo del lavoro e non riconoscono alcuna dignità al contributo operoso che le lavoratrici e i lavoratori danno quotidianamente alla propria impresa, spesso con prestazioni ad orari e in giorni, festivi e domenicali, sottratti alla vita sociale e agli affetti familiari”.

I lavoratori del sistema distributivo cooperativo da quattro anni non possono “contare sui legittimi e sacrosanti aumenti salariali, che, invece, i loro colleghi dipendenti da imprese aderenti a Confcommercio e a Confesercenti hanno avuto” spiega Fulvia Diana Bortoluzzi della Filcams Cgil Belluno. “Appare ingiustificato e ingiusto che, per una pura visione ideologica del proprio ruolo negoziale – prosegue la sindacalista -, le associazioni nazionali delle imprese cooperative si sottraggano a un serio confronto di merito per rinnovare un contratto nazionale di lavoro alla categoria. È inaccettabile che chi afferma di essere un’impresa diversa dalle altre e attenta al sociale, poi neghi il giusto compenso per il lavoro svolto proprio alle donne e agli uomini che quotidianamente operano per consolidare nell’economia e nel Paese un tale modello di impresa”. “Venerdì – aggiunge Calvi della Fisascat Cisl – ci saranno assemblee nei luoghi di lavoro della grande distribuzione per informare i dipendenti della situazione e anche quest’anno purtroppo stiamo registrando il malumore dei lavoratori e delle lavoratrici per le richieste avanzate dalle aziende di lavorare anche nei giorni festivi”.

Fisascat Cisl e Uiltucs Uil ribadiscono il valore del godimento delle festività e delle domeniche da parte degli addetti del settore del commercio. “Dalla liberalizzazione senza regole delle aperture domenicali e festive – sottolineano i rappresentanti di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil – rileviamo solo disagi per chi, come i dipendenti, in questi settori ci lavora, nessun recupero di vendite, ma una continua perdita di consumi e tanta precarietà. La materia delle aperture e degli orari deve tornare di competenza della Regione, affinché si possano favorire e migliorare le esigenze dei territori contro queste aperture selvagge. Ricordiamo ai lavoratori che, se non prevista l’obbligatorietà alla prestazione in festività dal proprio contratto individuale, il Contratto Nazionale di Lavoro prevede che non vi sia obbligo, ma solo volontarietà, a prestare il proprio lavoro in giornata festiva”.

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