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Puglia. Castellucci (Cisl): “Dialogo sociale e istituzionale per soluzioni concrete”

Pubblicato il 30 Dic, 2017

Brindisi, 30 dicembre 2017. Ci vediamo impegnati nella sollecitazione del dialogo istituzionale e sociale, per la ricerca di soluzioni certe e positive che, sui versanti dello sviluppo, dell’occupazione, delle politiche sociali, della legalità, della salute e sicurezza, dell’inclusione, dell’integrazione, consentano a lavoratori, pensionati e più in generale alle nostre comunità brindisine di guardare al futuro con la legittima fiducia e la fondata speranza che il nuovo anno possa portare con sé, finalmente, soluzioni concrete e tangibili. A Brindisi e nel territorio, purtroppo, ancora troppi nuclei familiari costituiti di uomini e donne disoccupati continuano ad essere in difficoltà e scoraggiati, insieme con i loro figli sia in età scolare che non studiano più e che non cercano più lavoro. “Amate la vostra città, non vendetevi per niente”: l’appello lanciato ai brindisini in occasione dell’ultima festa patronale è stato ribadito qualche giorno addietro dall’Arcivescovo, Mons. Domenico Caliandro che abbiamo incontrato come Gruppo Dirigente della Cisl Taranto Brindisi. Egli opportunamente, ha invitato ancora una volta tutti a reagire alle tante difficoltà e problematiche presenti e, al sindacato, riconoscendone il ruolo fondamentale, a contribuire sempre di più, così come stiamo sperimentando insieme – come Cisl ed altre associazioni – con il Progetto Policoro, ad orientare le giovani generazioni nella maturazione di uno spirito positivo che non li faccia arrendere mai, per alcun motivo. Sosteniamo che occorre da subito rimettere in circolo, con il concorso di tutti i soggetti della contrattazione sociale, buone pratiche, buon lavoro, rigenerare dal punto di vista urbanistico la città e in particolare le periferie; che c’è bisogno di alimentare sempre più il sistema cultura-scuola-formazione, vero architrave e paradigma per lo sviluppo e per il progresso di qualsiasi comunità-società; rilanciare tutti i settori produttivi per cui è vocato il territorio, chimica, energia, agricoltura di qualità, edilizia, commercio, turismo e servizi, così come l’esigenza in particolare di facilità di accesso all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, soprattutto per le fasce più deboli, oltreché di una legalità persistente e sempre più diffusa. Bisogna, assolutamente,venirne fuori come comunità e ciò dovrà tradursi in un grande sforzo congiunto, che fino ad oggi è stato poco incisivo da parte di tutti gli attori sociali e imprenditoriali, politici e istituzionali presenti sul territorio. Abbiamo constatato nei confronti della nostra comunità ancora poca attenzione da parte del Governo Regionale in particolare per quanto attiene alle ricadute del Piano di riordino ospedaliero/sanitario, nonostante i propositi enunciati “del voler fare” in una delle prime sedute di Giunta Regionale tenuta proprio a Brindisi il 2 marzo 2016; si è riscontrato, invece, attenzione del Governo nazionale in ordine alla costituzione di un Tavolo interistituzionale, per le cui potenziali prospettive di sviluppo hanno svolto ruolo positivo Istituzioni, politica, organizzazioni sociali e imprenditoriali; auspichiamo, che detto Tavolo, con il suo gruppo di lavoro, possa riunirsi al più presto e concretizzare i primi risultati per lo sviluppo di Brindisi. Tra questi processi di sviluppo, sicuramente va prefigurata e ben definita rispetto agli obiettivi da realizzare, anche la Zona Economica Speciale che dovrà, logicamente, comprendere in maniera considerevole e non già penalizzare il territorio di Brindisi con la sua straordinaria area portuale e tutta la sua retroportualità infrastrutturale, costituita di strade, ferrovie, vie del mare e aeroporto. Come OO.SS. Confederali e quindi come parti sociali, chiediamo di fare presto con meno litigiosità tra i vari livelli Istituzionali e, al contempo, di poter partecipare attivamente ai tavoli di elaborazione del Piano regionale strategico concernente la Zes, in quanto trattasi realmente di vera e propria progettazione dello sviluppo dei territori che implica lavoro e quindi nuova occupazione. Certi sono alcuni esiti, grazie al lavoro delle OO.SS., delle Istituzioni locali e della Prefettura, in questi ultimi giorni, che fanno da importante e positiva premessa per il nuovo anno, poiché segnale positivo e di speranza per l’intero territorio brindisino, come la stabilizzazione se pur solo di una parte di Lsu; e siamo impegnati da subito, come rappresentanti dei lavoratori insieme alle Istituzioni, nel ricercare soluzioni anche per la platea rimanente, la revoca dei licenziamenti dei dipendenti della Santa Teresa – grazie alla proroga di cassa integrazione sottoscritta in Regione – mentre, nel settore industriale, ricordiamo i percorsi in fase di definizione per il rilancio di Gse e De.Ma., che giungono a compimento in queste settimane; esse da un canto confermano due eccellenze del sistema industriale brindisino, dall’altro coronano una instancabile vertenzialità sindacale per cui viene scongiurato il rischio di ulteriori emorragie occupazionali. Nel 2018, dunque, più che mai è necessario superare personalismi inutili e, invece, credere che tutto ciò si possa realizzare dimostrando con i fatti che la classe dirigente brindisina accetta di buon grado la sfida dello stare insieme.

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