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Basilicata. Prosegue la vertenza precari della Regione

Potenza, 8 gennaio 2018. “E’ singolare il comportamento della Regione che da un lato firma un accordo per la stabilizzazione del personale precario e dall’altro assume precari ex novo lasciando a casa chi, oltre a possedere i requisiti richiesti, ha maturato un’esperienza pluriennale nella consulenza e assistenza tecnica sui fondi comunitari”. Così i segretari di Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl, Aurora Blanca, Donato Rosa e Giuseppe Verrastro in merito alla vertenza precari della Regione Basilicata. La Rti guidata dalla Consedin Spa si è aggiudicata, come è noto, la gara regionale per i servizi di consulenza e assistenza tecnica sui fondi europei 2014-2020. L’accordo – ricordano Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl – prevedeva la salvaguardia di tutte le professionalità, pari a 121 unità, già impegnate da diversi anni nelle attività messe a bando dalla Regione, ma la particolare procedura adottata per la selezione del personale, alla quale hanno partecipato 290 candidati, ha determinato per i sindacati un esito paradossale: sono stati assunti 105 precari storici e altri 16 precari ex novo, mentre 16 professionisti precedentemente impegnati, pur avendo i requisiti richiesti, non hanno superato la selezione e di conseguenza hanno perso il lavoro.   
La questione è stata al centro di un recente incontro in prefettura chiesto da Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl, ma disertato dalla Regione, nel corso del quale le tre sigle sindacali hanno proposto di “valutare varie soluzioni per poter trovare una collocazione anche per i 16 esperti esclusi, tra cui l’inserimento delle unità predette nell’ambito del servizio, per eventuali sostituzioni necessarie in caso di assenze”. Per i sindacati, “dal punto di vista economico, volendolo, ci sono tutti i margini affinché la Rti possa assumere i 16 lavoratori esclusi”. Dal canto suo il rappresentante della Consedin ha ribadito la disponibilità della società “ad un assorbimento del personale qualora si verificassero le necessarie condizioni a livello di amministrazione regionale”.   Così facendo – concludono Blanca, Rosa e Verrastro – la Regione alimenta un’inaccettabile guerra tra vecchi e nuovi precari”. 
 

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