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Toscana. Rischio di implosione per carenza di personale alle Asl Toscana Centro

Pubblicato il 10 Gen, 2018
Firenze, 10 Gennaio 2018. La  carenza di personale che interessa la Asl Toscana Centro  invece di migliorare diventa sempre più grave aggravando il carico di lavoro degli operatori della sanità.
L’ultimo ‘step’ è datato 31 dicembre: “a fine anno – denuncia la Cisl Funzione Pubblica della Asl Toscana Centro – sono scaduti alcuni contratti di lavoro a somministrazione (interinali) che non sono stati rinnovati con la motivazione che dovrebbe entrare in servizio personale presente nelle graduatorie; ma ciò avviene a rilento a causa dei tempi biblici per lo scorrimento delle graduatorie. Il risultato è che ci troviamo con meno personale proprio nel periodo del picco influenzale, che in questi giorni sta colpendo la cittadinanza, ma anche molti lavoratori. Così chi non è malato è continuamente chiamato a lavorare durante la ‘reperibilità’ accumulando un superlavoro che, in un settore così delicato, diventa non solo pesante per i lavoratori ma anche pericoloso per i pazienti.”
“Al recepimento della Direttiva europea che allunga i tempi minimi di recupero tra un turno e l’altro – spiega la Fp-Cisl – si è fatto fronte non aumentando il personale, come sarebbe stato giusto, ma utilizzando la reperibilità. Così ad esempio chi fa il turno di notte (11 ore, dalle 20 di sera alle 7 del mattino) è reperibile anche la notte successiva e se viene chiamato lavora due notti di fila. E questo, in periodi come quello attuale con l’influenza che colpisce i cittadini ma decima anche gli operatori sanitari, succede spesso, facendo accumulare ai lavoratori stanchezza e stress.”
Per questo la Cisl Fp chiede alla Direzione aziendale di “intervenire urgentemente e responsabilmente” per far fronte a carichi di lavoro che in sanità “sono aumentati a discapito del personale che, in questi anni, a causa dei vari vincoli di bilancio, si è ridotto notevolmente.”
“Ma intervenire – avverte la Fp-Cisl – significa ricostituire, tramite assunzioni e stabilizzazioni, un numero di lavoratori adeguato e non aumentare i carichi di lavoro attraverso la reperibilità, di cui questa azienda sta abusando, mettendo sempre più sotto pressione una situazione già difficile che rischia di implodere. Basta farsi belli alle spalle dei lavoratori.”
 

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