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Puglia: “Manifestazione lavoratori del servizio di vigilanza di Marina Sud di Taranto”

Pubblicato il 25 Gen, 2018

Taranto, 25 gennaio 2018. E’ giusto che i lavoratori chiedano alla Marina di non cambiare un sistema che funziona. In questo modo si apre la strada ad una esternalizzazione del servizio Si incontreranno nuovamente nel pomeriggio di venerdì 26, alle ore 15.30, sotto il Palazzo Ammiragliato a Taranto, i lavoratori del servizio di vigilanza di Marina Sud, in concomitanza con la riunione con l’amministrazione sulla ipotesi di riorganizzazione del servizio. Come è noto l’ipotesi in discussione è quella di modificare l’attuale gestione centralizzata con una decentrata, prevedendo raggruppamenti di posti di vigilanza in funzione dell’ente di appartenenza. I lavoratori, riuniti anche oggi in assemblea, esprimono la loro ferma contrarietà alla terza ed ancora una volta diversa ipotesi organizzativa fatta pervenire dall’amministrazione, perché contiene dati ancora peggiorativi delle precedenti. Infatti, accanto alla perdita di flessibilità di impiego, di cui sembrano ora tutti convinti e che darà inizio ad un rapido declino, i dipendenti evidenziano: la diminuzione delle risorse umane previste per le sedi decentrate che, insieme al venir meno del bacino di risorse centralizzate, pregiudicherà la prosecuzione dell’attività; La soppressione di un intero servizio, quello dei Capiturno, le cui funzioni sono state essenziali sia per l’organizzazione sia per garantire ai turnisti gli stessi diritti dei giornalieri. La sottrazione dell’attività di coordinamento a personale civile, avverrebbe fra l’altro in violazione della Direttiva per i criteri d’impiego del Personale Civile dello SMD del 28/06/2017; L’effettivo trasferimento di personale da un posto all’altro nonostante i tentativi di definirlo in altra maniera; Gli intendimenti degli enti di nuova destinazione che, tra conferme e smentite, incominciano adesso a trapelare direttamente dai Direttori degli enti, con la previsione- nella ipotesi di gestione diretta- di mutamenti di orari e di turnazioni; L’assenza di un piano concreto per sostituire chi va in pensione; Trovano dunque conferma i timori dei lavoratori per il venir meno di una struttura organizzativa, consolidata ed efficiente, che ha sempre garantito ai dipendenti, perlopiù pendolari e monoreddito, un articolazione oraria in grado di mitigare le ore di viaggio necessarie, in particolare per diversi ex militari, per raggiungere il posto di lavoro. Trovano conferma le preoccupazioni anche per l’assenza di risposte su assegnazioni di risorse per turni e reperibilità analoghe agli altri posti di vigilanza della MM e delle forze armate, anzi non solo mancate risposte ma la precisazione che non vi saranno attribuzioni diverse da quelle esistenti. Dunque si vuole abbandonare un modello organizzativo, che contiene i costi grazie ad un economia di scala, per un modello decentrato, ma non si vogliono dare le risorse che si attribuiscono ai posti di vigilanza che già adottano questo modello, in tutta Italia e nello stesso territorio, perché? se non per decretarne anzitempo l’inefficienza? Perché in tutta fretta si vuole cambiare un sistema che funziona? I lavoratori attenderanno le risposte a questi interrogativi venerdì 26 davanti alla storica sede della Marina Militare a Taranto.

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