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Emilia Romagna. Tfr statali: una disparità di trattamento inaccettabile

Reggio Emilia, 9 febbraio 2018. Il segretario della Fp Cisl Emilia Centrale, Fabio Bertoia,  commenta il diverso trattamento nei tempi di erogazione del Tfr tra dipendenti del settore pubblico e privato. “Una disparità di trattamento inaccettabile e illogica”.  Per i dipendenti pubblici, infatti, il pagamento avviene in media dopo 27 mesi, mentre per i dipendenti con contratto di natura privata già da mese successivo. Si segnalano, purtroppo, anche diversi casi in cui il Tfr – che rimane comunque un bene destinato alla successione, secondo una specifica normativa – non viene riscosso dal lavoratore deceduto prematuramente. Ma prima di tutto è 

In merito a ciò, Cisl Fp Nazionale ha aperto in questi giorni un contenzioso giudiziario contro un sistema che penalizza fortemente i dipendenti pubblici. “Queste disparità – prosegue Bertoia – nascono dal Governo Monti e dal decreto “Salva Italia”. Anche nel nostro territorio decine di lavoratori del terzo settore, in particolar modo del mondo della scuola e della sanità, devono aspettare tempi lunghissimi prima di vedere il Tfr in busta paga”.

Per la Cisl Fp la norma viola il principio di eguaglianza dell’art. 2 e dell’art. 36 della Costituzione, secondo la quale allontanando nel tempo la liquidazione della somma, questa perde progressivamente di valore rispetto al lavoro svolto. “Vogliamo una normativa che equipari i tempi d’attesa tra comparto pubblico e privato. Oggi c’è un’evidente disparità, ma in momento di crisi come quello in cui stiamo vivendo questo è del tutto inaccettabile”.

Per i lavoratori del pubblico impiego la legge attuale stabilisce un tempo d’attesa che va da un minimo di 105 giorni, ad un massimo di due anni. Nel privato i tempi sono molti più brevi: circa 30 giorni se si appartiene al settore del terziario, e di 45 giorni nel settore del commercio.

“Abbiamo lanciato anche una campagna di raccolta firme on-line (www.fp.cisl.it) per cambiare la normativa – conclude Bertoia – . Nei prossimi anni andranno in pensione più di mezzo milione di dipendenti pubblici. Queste persone si sono guadagnate il trattamento di fine lavoro lavorando ogni giorno ed è doveroso che riescano ad ottenerlo senza dover aspettare tempi biblici. Chiediamo al governo di prenderne atto”.

www.cislemiliacentrale.it

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