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Agroalimentare. Siglato contratto integrativo alla Voltan di Venezia

Pubblicato il 30 Mar, 2018
30 marzo 2018.  “Un contratto realizzato dopo una lunga e non facile trattativa che ha visto i nostri delegati protagonisti con grande competenza e pazienza; in questo stabilimento, che rappresenta una delle realtà produttive più importanti del territorio, abbiamo avuto le prime elezioni delle Rsu solo nel dicembre 2016, e se oggi abbiamo ottenuto un risultato così importante è perché la nostra Federazione, che vanta quasi il 90 per cento tra gli iscritti al sindacato, ha saputo prestare una responsabile attenzione alle esigenze quotidiane di lavoratori e lavoratrici”.  E’ quanto dichiara il Segretario della Fai Cisl Venezia Pierpaolo Piva commentando la sigla, ieri sera, del contratto integrativo presso la Voltan di Venezia, appartenente allo storico marchio omonimo di pasta e sughi che vanta quattro siti produttivi tra Veneto e Lombardia e circa 400 dipendenti. 
Diverse le novità contenute nell’accordo, a cominciare da un premio di produzione che può essere incluso in busta paga oppure trasformato in servizi di welfare, a seconda della scelta del lavoratore. Prevista inoltre un’indennità venticinquennale, consistente in una mensilità circa per chi ha maturato 25 anni in azienda o li compirà entro 3 anni, e un’indennità mensile di 50 euro legata alle condizioni di lavoro in ambienti freddi e caldi. Innovativo, inoltre, lo strumento che prevede la possibilità di convertire 3 ore di multa per eventuali sanzioni disciplinari in altrettante ore di formazione, sempre a discrezione del lavoratore.
Un ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto dalla Fai Cisl Venezia e dai giovani delegati Rsu giunge anche dal Segretario nazionale Attilio Cornelli, che riconosce nel risultato raggiunto “un significativo passo in avanti per tutti”. “Da oggi – afferma il sindacalista – lavoratori e azienda potranno contare su nuove leve di tutela del lavoro di qualità e della dignità delle persone: la contrattazione integrativa serve soprattutto a questo, a fare innovazione con norme e strumenti che nel lungo periodo valorizzano al meglio le potenzialità delle persone, delle imprese e dei territori in cui operano”.
 
 

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