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Puglia. 1° Maggio, sindacati: “Aumentare controlli e formazione”

Puglia, 30 aprile 2018. La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è il tema scelto quest’anno da Cgil Cisl Uil per la tradizionale Festa dei Lavoratori. “Sicurezza: il cuore del lavoro” lo slogan scelto per una giornata di mobilitazione che vedrà tenere a Prato la manifestazione nazionale, mentre oltre cinquanta le iniziative pubbliche –comizi, cortei e incontri di approfondimento– che il sindacato confederale ha organizzato in Puglia.“Abbiamo scelto di porre la sicurezza sul lavoro al centro delle iniziative del Primo Maggio, ad ogni livello, perché riteniamo che si tratti anche di un problema culturale, oltre che di organizzazione del lavoro. Purtroppo, in un tessuto produttivo costellato prevalentemente da aziende medio piccole come è quello pugliese e meridionale, nonché colpito molto più duramente della media nazionale dalla crisi economica e dalla disoccupazione, le misure di sicurezza sul lavoro non vengono interpretate come investimenti, bensì come spese inutili, da tagliare frettolosamente – affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil – Pino Gesmundo, Daniela Fumarola e Franco Busto -.A volte ci ritroviamo di fronte a una premeditata disattenzione rispetto alla tutela della salute e della sicurezza che, pertanto, va perseguita e punita con più rigore. Questo Primo Maggio dovrà quindi essere l’occasione per porre il tema al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e per chiedere che diventi una priorità del prossimo Governo nazionale e delle istituzioni locali”.Un problema sicurezza sul lavoro in Puglia esiste e lo dicono i numeri drammatici delle morti e degli infortuni. Nel 2017 gli infortuni sono stati oltre 30mila, più di 80 ogni giorno e con un trend in aumento nel 2018, mentre 67 i lavoratori che hanno perso la vita. “E’ inaccettabile tutto questo, il prezzo che le persone che lavorano per vivere sono costrette a pagare, e significa che gli impegni presi dalle imprese e dalle Istituzioni nelle politiche per la sicurezza nei luoghi di lavoro non stanno dando i risultati che tutti noi vorremmo arrivassero”, commentano i segretari di Cgil Cisl Uil di Puglia. “Siamo impegnati con le nostre categorie, i nostri responsabili per la sicurezza nei luoghi di lavoro in un’azione comune verso la prevenzione: la sicurezza non è solo un diritto fondamentale dei lavoratori ma un dovere sociale dei datori di lavoro. A questo proposito è necessaria anche l’attenzione dei lavoratori ad una incondizionata applicazione delle norme vigenti su questa materia come forma di corresponsabilità al buon andamento dei processi lavorativi. La sicurezza riguarda anche gli aspetti dello sfruttamento e della legalità. Nella nostra regione è un tema particolarmente sentito in edilizia, in agricoltura e in numerose piccole aziende dove la qualità del lavoro viene vista come una voce di spesa piuttosto che un investimento utile alla produttività”.A dicembre scorso Cgil Cisl Uil di Puglia hanno tenuto un’assemblea regionale con le strutture territoriali, le federazioni di categorie e gli Rls sul tema della sicurezza “per un’azione di prevenzione efficace, partecipata e diffusa”, come si intitola il documento nazionale sottoscritto dalle tre sigle confederali. “Non abbiamo mai abbassato la guardia e anzi dall’assemblea è emersa una forte preoccupazione sulle situazioni di criticità nel nostro contesto. Consideriamo insoddisfacente il livello di attenzione che ad esempio la Regione dedica alle politiche di prevenzione degli infortuni e salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro”, denunciano Gesmundo, Fumarola e Busto. “La legge 8/2014 è rimasta di fatto inattuata e con essa l’azione di coordinamento tra operatori e la nascita di un osservatorio regionale sugli infortuni. Occorre finalizzare gli interventi di controllo e vigilanza nelle aree più a rischio, vigilando sul corretto utilizzo delle risorse dedicandole a progetti di prevenzione e formazione. La contrattazione collettiva e aziendale rimane la leva essenziale della nostra azione sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, ma va implementata la normativa vigente, a partire dalle piattaforme contrattuali e dagli accordi di gruppo, distretto o sindacali”. Ma il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, è per Cgil Cisl Uil anche un momento per fare un’analisi sulla condizione occupazionale che vive la nostra regione. “La lunga fase recessiva ha prodotto la chiusura di tante imprese e si è abbattuta in maniera drammatica sul lavoro, in termini quantitativi e qualitativi. Sono 278mila gli uomini e le donne in cerca di occupazione, oltre un milione gli inattivi. Facciamo i conti – concludono i segretari generali di Cgil Cisl Uil – con crisi aziendali che vedono a rischio altre migliaia di posti, dall’Ilva alla Natuzzi, alla Om Carrelli, solo per citarne alcune. Unitariamente e con Confindustria abbiamo sottoscritto un accordo per lo sviluppo e la legalità e stiamo lavorando sui temi dell’innovazione. Alla Regione chiediamo che le risorse riveniente dai fondi strutturali siano utilizzate al meglio e velocemente per migliorare le condizioni di contesto e accrescere la attrattività dei territori, e per sostenere l’innovazione e la competitività del nostro sistema di imprese. Allo stesso modo prestando attenzione a chi dai processi produttivi è stato escluso e alle crescenti povertà, garantendo un sistema universale di welfare, a partire dalla tutela della salute che deve essere reso realmente esigibile. Le nostre sigle sono impegnate ogni giorno in questa visione generale degli interessi di chi lavora, di chi è in pensione, di chi il lavoro lo cerca, per il benessere e il progresso della nostra regione, e incalzeremo tutte le istituzioni affinché nessuna occasione, nessuna risorsa, nessun impegno preso venga meno”.

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