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Marche. Busta paga pesante: la Cisl Marche continua la mobilitazione

23 maggio 2018. Ci sono ancora pochi giorni a disposizione per risolvere positivamente la questione della restituzione della busta paga pesante. Da domani tutti i sindacalisti della CISL si organizzeranno per raccogliere quante più firme possibile a sostegno di un appello che la CISL rivolgerà  ai Presidenti di Camera, Senato e Consiglio dei Ministri,  affinché Parlamento e Governo intervengano  il prima possibile per modificare l’attuale disciplina delle modalità di restituzione dell’IRPEF sospesa a seguito del sisma Centro Italia. 
 
La raccolta avverrà nelle SAE, nelle piazze e nei luoghi di lavoro. Sara possibile sottoscrivere l’appello in tutte le sedi CISL del cratere.  Le firme raccolte saranno consegnate martedì 29 maggio ai prefetti di Ascoli Piceno e Macerata.
 
Il prossimo 31 maggio, a normativa vigente, i lavoratori e i pensionati delle zone colpite dal sisma Centro Italia 2016 saranno soggetti alla ripresa dei versamenti dell’IRPEF sospesa con modalità di rateizzazione che consentono al massimo 24 rate mensili di pari importo.
 
«I contribuenti delle zone terremotate si troveranno di conseguenza a dover far fronte al pagamento dell’IRPEF ordinaria, ripreso a decorrere da gennaio 2018, maggiorato della rata di restituzione delle imposte sospese. – spiegano i responsabili Cisl di Macerata, Tolentino-Camerino, Fermo e Ascoli Piceno -. Per un lavoratore o un pensionato questo significherà pagare ogni mese circa il 50% in più di imposte sul reddito. A ciò si somma il versamento dei contributi previdenziali sospesi a seguito del sisma, con scadenza sempre al 31 maggio, e nella stessa data terminerà anche la sospensione dei termini di pagamento per le utenze di energia elettrica, gas e servizio idrico.- sottolineano Spinaci, Gravina, Cifani e Ferretti – Una situazione profondamente insostenibile e iniqua per popolazioni che a tutt’oggi vivono condizioni di profondo disagio a seguito del sisma, con buste paga e pensioni che rischiano di risultare insufficienti a far fronte alla ripresa in contemporanea di tutte le riscossioni».
 
Rispetto ai precedenti provvedimenti di sospensione dell’IRPEF e di riavvio della riscossione adottati a seguito di altri eventi sismici, la Cisl Marche evidenzia come si stia profilando anche una disparità di trattamento irragionevole e ingiustificata e ricorda che per il terremoto Marche-Umbria del 1997 i 21 mesi di imposte sospese sono stati pagati per il 40% dopo 10 anni e in 120 rate mensili; trattamento similare per la restituzione dei 69 mesi di sospensione previsti per il sisma Molise-Puglia del 2002; per l’Aquila 2009 la restituzione è iniziata dopo 12 mesi ma è sempre stata limitata al 40% e dilazionata in 120 rate. 
 
«Chiediamo alle istituzioni nazionali un’assunzione di responsabilità. I lavoratori e pensionati terremotati, che continuano a vivere una situazione di angoscia e precarietà, hanno bisogno di risposte immediate – rilancia con forza Marco Ferracuti, Segretario regionale Cisl Marche. Risposte che diano seguito alle volontà espresse di recente da tutti i gruppi parlamentari rispetto alle misure urgenti per le zone colpite dal sisma».
 
Per la Cisl è necessario e non più rinviabile, pertanto,  prevedere una proroga dell’avvio della restituzione al 1 gennaio 2019 e l’estensione della rateizzazione almeno a 60 mesi e sottolinea, inoltre, come in alcuni comparti della Pubblica Amministrazione la restituzione è già stata avviata, per iniziativa della Ragioneria dello Stato, mediante l’applicazione della prima trattenuta rateale sugli stipendi della mensilità di maggio. «Riteniamo essenziale, per non generare arbitrarie disparità, garantire in via legislativa una specifica tutela dei lavoratori di tali comparti che permetta loro di accedere in via automatica al trattamento di maggior favore che chiediamo per tutti i lavoratori e pensionati». conclude Marco Ferracuti.
 

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