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Lazio. Sicurezza, Cisl Lazio: “Ripresa economica senza tutele, intollerabile. Serve piano strategico”

Roma, 12 giugno 2018 – A dieci anni dalla promulgazione del Testo Unico 81/08, il fenomeno delle morti bianche non conosce arresto e quest’anno c’è stato un sensibile aumento. Una escalation di incidenti e infortuni mortali sui luoghi di lavoro drammatica e intollerabile. “Nella nostra regione, nei primi quattro mesi del 2018, si contano già 27 vittime. L’anno scorso erano state 19 – ha sottolineato Paolo Terrinoni, segretario generale della Cisl del Lazio, aprendo il convegno organizzato dalla Cisl regionale ‘SICUREZZA: ISTRUZIONI PER L’USO’, tenutosi questa mattina a Roma nell’Auditorium Donat Cattin.

“La fascia d’età più colpita è quella degli uomini ultracinquantenni che hanno registrato 18 casi. Il dato anagrafico deve farci riflettere sull’allungamento della vita lavorativa, sui turni, sulla qualità della formazione. Dobbiamo discutere dei carichi eccessivi di lavoro e degli straordinari – continua Terrinoni – dobbiamo contrattare il lavoro festivo e domenicale, per eliminare o quantomeno ridurre al minimo i rischi per la salute. Per questo servono vincoli seri, con garanzie certe ed esigibili, e tanta formazione”.

Lo scorso 19 aprile i sindacati confederali hanno presentato una Piattaforma RLS/RLST regionale i cui contenuti sono stati esposti dalla segretaria della Cisl laziale Rosita Pelecca. La Piattaforma, in sostanza, chiede di potenziare la contrattazione decentrata su sicurezza, salute e prevenzione, più controlli, più sanzioni e una valorizzazione del ruolo dei rappresentanti della sicurezza, unitamente alla definizione di un piano strategico per la sicurezza del lavoro nel Lazio.

Nella tavola rotonda, moderata dalla giornalista de La Repubblica Giovanna Vitale, che ha coinvolto esperti e tecnici, l’assessore al lavoro Claudio Di Berardino ha concordato sulla necessità di tracciare un piano strategico per la sicurezza sul lavoro che, secondo le indicazioni dell’assessore, dovrà cogliere cinque obiettivi: riprogrammazione della formazione, tema sul quale la Regione è pronta a investire 1 milione e 600 mila euro, definizione di piani di attività e progetti specifici, analisi, valorizzazione dei buoni accordi aziendali, monitoraggio e verifica dei risultati.

A chiusura del convegno, Angelo Colombini, segretario confederale Cisl, ha ricordato quanto il tema della sicurezza e salute sia legato a tutto il mondo del lavoro visto che coinvolge, in maniera trasversale, i 23 milioni di lavoratori in Italia, indifferentemente dalla tipologia contrattuale e dai comparti di appartenenza. Un tema nel quale il sindacato deve essere protagonista, dove gli RLS devono essere protagonisti indiscussi e dove i corsi di formazione devono servire esclusivamente all’interesse e al bene dei lavoratori e non di chi fa formazione.

 

 

 

 

 

 

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