Sardegna. Dl sulla disciplina generale per il governo del territorio: audizione della Cisl sarda al Consiglio regionale

Pubblicato il 20 Giu, 2018

Cagliari, 20 giugno 2018. Questa mattina la segreteria regionale della Cisl sarda è stata audita dalla IV Commissione del Consiglio regionale sul disegno di legge  riguardante  la disciplina generale per il governo del territorio.“Il disegno di legge di disciplina generale per il governo del territorio, messo a punto dall’ Assessorato Regionale agli Enti Locali e Urbanistica, risponde ai requisiti che una normativa di questa portata deve avere per essere uno strumento fondamentale di un nuovo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Isola”. Ha detto  il segretario generale della Cisl Sarda, Gavino Carta, nel corso dell’audizione davanti alla IV Commissione.
Secondo la Cisl, la nuova normativa deve possedere alcune caratteristiche fondamentali. Ovviamente dare un forte impulso per il rilancio dell’edilizia; costituire un nuovo modello di visione di una crescita armonica dell’intera regione, dove coste, mare ed aree dell’interno rappresentino l’elemento di svolta per realizzare una stagione di sviluppo sociale della nostra isola. “Con un approccio affrancato finalmente dalla sola discussione su ciò che si può costruire o meno lungo le coste”, ha aggiunto Carta davanti ai Commissari.
“A nostro giudizio – ha detto il segretario generale Cisl – la legge di governo del territorio deve tenere conto delle condizioni umane presenti e rispondere alle attese delle persone che vi abitano, del bisogno di lavoro per oggi e per il futuro”.  “Senza trascurare – ha precisato Gavino Carta, accompagnato dalla segretaria regionale confederale Federica Tilocca – nessuna ragione volta alla tutela del bene comune rappresentato dal territorio in tutti i suoi aspetti, la legge deve valorizzare e premiare la volontà di permanere e presidiare il territorio, che costituisce la vera e prioritaria chance per realizzare la difesa dell’ambiente e delle sue peculiarità.  Pensiamo – ha detto Carta – che il provvedimento messo a punto dall’ Assessorato Regionale agli Enti Locali e Urbanistica si muova in tal senso”.
La legge, inoltre, deve fissare gli indirizzi generali che dovranno valere per i prossimi 30/40 anni stabilendo, certamente limiti all’utilizzo del territorio, ma contestualmente offrendo certezze a chi vuole investire e a chi vuole realizzare nuove intraprese, e garantendo tempi certi nell’istruttoria delle pratiche. La norma – secondo il sindacato Cisl – deve prevedere una programmazione dal basso, nel lungo periodo, dell’uso del territorio, evitando cambi di rotta dannosi e contrari allo spirito che anima le azioni di tutela ambientale. In questo contesto, poichè la Sardegna non è tutta uguale, i comuni devono poter esprimere, entro ambiti chiariti in legge, il loro protagonismo. Anche se la Cisl evidenzia a questo proposito che “il protagonismo dei nostri Comuni rischia di essere vanificato da quella che sembra un’eccessiva burocratizzazione della Legge”. 

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