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Puglia. Sanità, Cgil, Cisl, Uil Lecce si mobilitano per rivendicare il diritto alla Salute: sit in il 29 giugno presso la Prefettura

Pubblicato il 27 Giu, 2018

27 giugno 2018 – Cgil, Cisl e Uildi Lecce insieme alle categorie provinciali dei Pensionati e del Pubblico Impiego, aderiscono alla stato di mobilitazione regionale sulla precaria situazione della sanità pubblica e rivendicare il Diritto alla Salute. Già riattivato il tavolo con la Asl per affrontare le criticità. Per venerdì 29 giugno, hanno organizzato infatti un raduno con volantinaggio in via XXV Luglio, nei pressi dell’ingresso della Prefettura, a partire dalle ore 11. “Gli ingenti tagli che si ripetono da anni hanno fatto arretrare una delle più grandi conquiste sociali nel nostro Paese, il Servizio Sanitario Pubblico, che va invece rilanciato e valorizzato per garantire alle persone l’accesso alle cure e alle prestazioni socio-sanitarie. Obiettivo primario in questa fase è abbattere le liste d’attesa: non è possibile che a fronte di crescenti bisogni di cura, accedere alle prestazioni sia per i cittadini un terno al lotto. Rivolgersi al privato a costi elevati non può essere l’alternativa, specie perché chi non ha risorse economiche rinuncia alle cure”. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto di Cgil, Cisl, Uil di Lecce che così prosegue: 

“Chiediamo che la Regione Puglia vari subito il Piano Regionale per il “governo delle liste di attesa” e che l’ASL di Lecce approvi il Piano Aziendale per favorire l’accesso alle cure dei cittadini. Non servono Disegni di Legge regionali: occorre monitorare e controllare in ogni ASL i tempi di attesa per le prestazioni in regime di attività libero-professionale intramoenia, prevedendo la temporanea limitazione o sospensione dell’esercizio di questa attività per le equipe e/o per i Medici che non garantiscano l’equilibrio tra attività istituzionale e libero professionale. Nella provincia di Lecce sono stati chiusi diversi presidi ospedalieri e temiamo un’ulteriore contrazione di posti letto disponibili sul territorio salentino derivante da probabili accorpamenti di reparti. Le persone affollano i pronto soccorso degli ospedali, perché non sanno dove altro andare! Chiediamo il rafforzamento della Medicina territoriale e dei Servizi di cura domiciliare, con l’attivazione di strutture di prossimità, quali i Presidi territoriali di assistenza (Pta); chiediamo gli Ambulatori della cronicità e l’attivazione in ogni Distretto di Ambulatori aperti, con il coinvolgimento dei medici di Medicina Generale e dei pediatri di libera scelta; chiediamo infine di rafforzare la governance dell’integrazione tra Asl e Ambiti sociali territoriali. Il bisogno sanitario, infatti, porta sempre con sé il bisogno sociale. Alla Regione chiediamo anche di sbloccare le assunzioni di personale per coprire le inaccettabili carenze (oltre 5.000 tra medici, infermieri, tecnici sanitari ed Oss) che stanno pregiudicando il diritto alla salute. Nell’immediato, in attesa che si assumano gli operatori, occorrono programmi finalizzati a facilitare l’accesso alle prestazioni, rendendo disponibili risorse per aprire i Servizi e gli Ambulatori fino alle 22 e nei giorni festivi, fissando obiettivi “negoziati”, verificabili, sostenuti da incentivi economici in favore del personale impegnato, in presenza di carenze strutturali e/o di organico. In provincia di Lecce la vertenza-salute vede da tempo impegnate le segreterie territoriali confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Parallelamente alla mobilitazione generale regionale, sul territorio infatti si è riavviata, su richiesta delle Organizzazioni Sindacali, l’interlocuzione al tavolo presso la Direzione Generale della Asl. Nella giornata di martedì 26 giugno, si è tenuto un primo incontro a carattere metodologico, nel quale si è stabilito che a partire dal 9 luglio le tematiche oggetto della mobilitazione territoriale e regionale saranno affrontate in quattro tavoli tematici (aventi carattere non solo operativo ma anche di indirizzo): Organizzazione sanitaria sul territorio (liste d’attesa, fondi Fesr, carichi di lavoro); Integrazione socio-sanitaria e misure di sostegno; Cure domiciliari e intermedie; Assetto dei servizi sanitari sul territorio (ospedale, emergenza territorio)”.

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