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Accordo Cgil, Cisl, Uil e Alleanza Cooperative sulla rappresentanza

Pubblicato il 4 Ago, 2015

L’intesa va ad evidenziare alcune specificità del mondo del lavoro nelle imprese cooperative, prima fra tutte la partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa.

L’ accordo prevede infatti la possibilità per tutti i lavoratori, di partecipare alla vita democratica delle organizzazioni sindacali e contempla inoltre le regole anche per la contrattazione di secondo livello su base territoriale oltre che aziendale.
Per il livello territoriale la rilevazione della rappresentanza viene fatta esclusivamente ai fini del riferimento della maggioranza per l’approvazione degli accordi, mentre la soglia del 5% per avere titolo alla partecipazione al negoziato si riferisce solo ai contratti nazionali.
Per la rilevazione della rappresentanza sono state esplicitate anche modalità specifiche per alcuni settori (edilizia, agricoltura) per i quali verranno utilizzati, oltre all’Uniemens, il Dmag e le Casse Edili.
L’Accordo estende inoltre la capacità autonoma delle parti sociali di regolare per via contrattuale la rappresentanza in modo più efficace e mirato di quanto non potrebbe fare un dispositivo di legge. In questa direzione la Cisl è impegnata – insieme e CGIL e UIL – a completare la stipula di accordi sulla rappresentanza in tutti i settori. Nello spirito generale delle intese sulla rappresentanza, l’Accordo è infatti aperto – previa accettazione integrale delle regole previste – anche ad altri soggetti. Le parti sottolineano di essere – all’atto di sottoscrizione di questo accordo – le organizzazioni di rappresentanza maggiormente rappresentative nell’ambito delle imprese cooperative e dei loro settori e si riservano una verifica in caso di nuove richieste di adesione.

“L’accordo dimostra – spiega la Segretaria generale della CISL Annamaria Furlan – come le parti sociali siano in grado di regolamentare in modo efficace e rapportato alle caratteristiche dei singoli settori le questioni della rappresentanza e dell’approvazione degli accordi ai vari livelli”.
“La regolamentazione per via contrattuale rende inutile un intervento della legge – continua Furlan – e dà alle relazioni sindacali ed ai contratti di lavoro una cornice di affidabilità e di certezza a chi vuole lavorare ed investire nel nostro paese”.
“A settembre – conclude il Segretario generale della CISL – contiamo di chiudere un altro importante accordo sulla rappresentanza con Confcommercio. E’ un segnale del ruolo insostituibile dei corpi intermedi della società nella regolazione dei rapporti sociali nel paese: un esempio di democrazia diffusa di cui il governo dovrà tenere conto”.
Il diritto allo sciopero? “La Cisl è contraria ad un intervento legislativo che definisca le soglie per poter esercitare il diritto di sciopero” ha sottolineato commentando la proposta di Pietro Ichino di consentire di dichiarare gli scioperi solo ai sindacati che superino il 50% +1 della rappresentanza.. “Deriva dall’idea di un sindacato unico, ma nelle condizioni attuali non è gestibile perché la soglia è troppo alta”. ha osservato. “Vanno fatte altre cose. Abbiamo firmato un accordo sulla rappresentanza e uno sulle contrattazioni, dobbiamo applicare questi. Gli scioperi – aggiunge- vengano dichiarati dai sindacati che arrivano a rappresentare i lavoratori in sede contrattuale. In questo modo il pulviscolo del sindacato autonomo verrebbe superato. Dobbiamo mantenere il diritto sacrosanto allo sciopero, ma evitare che chi rappresenta lo 0,1 % possa bloccare i servizi come per esempio i trasporti”, conclude Furlan.

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