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Legge di stabilità 2016: scheda di analisi CISL in merito alle politiche per l’Ambiente

Gli ECO BONUS : più coraggio per l’estensione delle buone misure dell’eco bonus
Nella legge di stabilità 2016 sono confermate le misure dell’ECO BONUS a tutto il 2016 per le detrazioni fiscali del 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie e del 65% per le spese sostenute per gli interventi di efficienza energetica delle abitazioni civili.
Si ha positivamente una politica di continuità delle misure che sono riuscite a contenere la crisi dell’edilizia e che sono anche in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale intesa come riutilizzo degli immobili esistenti e riduzione del consumo di suolo. Così come la conferma delle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica contribuisce alla riduzione dei consumi di energia e riduce sia le emissioni di CO2 che l’importazione dei combustibili fossili e quindi i costi della bolletta energetica del Paese. Infine, ma non ultimo, queste misure hanno ridotto il lavoro nero e l’evasione dell’Iva nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica e soprattutto hanno incentivato gli investimenti diretti dei privati per 28,5 miliardi di euro nel solo 2014 decisamente superiori al volume degli investimenti pubblici nelle infrastrutture ed hanno sviluppato un’occupazione di oltre 400.000 posti di lavoro.
Sono misure nettamente positive e, per questi numerosi vantaggi che realizzano, andrebbero ulteriormente e decisamente potenziate ed allargate nella loro sfera d’azione.
Le detrazioni del 65% per gli investimenti in efficienza energetica in impianti , macchinari e immobili funzionali alle attività, andrebbero estese alle attività economiche di tutti i settori, in particolare per le dimensioni sotto le 250 unità di addetti, con un recupero fiscale concentrato su 5 anni, rispetto agli attuali 10 anni, considerando i rischi imprenditoriali connessi alle attività autonome e industriali che non possono considerare archi temporali eccessivamente estesi per le proprie decisioni di investimento.
Infine le detrazioni al 65% andrebbero estese alle ristrutturazioni edilizie con rimozione e bonifica dell’amianto con un recupero fiscale concentrato su tre anni, come avviene per il bonus arte, per le donazioni per beni artistici. Se è legittima una particolare promozione per le opere d’arte vale almeno parimenti una particolare cura per la tutela della salute collettiva.
La bonifica dell’amianto dalle abitazioni private, compresi i condomini, è una necessità sanitaria e ambientale di assoluta priorità, infatti la vetustà delle coperture e delle intercapedini in amianto costituisce un’emergenza nazionale , tenuto conto che siamo stati i maggiori produttori e utilizzatori di amianto in Europa e siamo in presenza di una crescente mortalità per malattie asbesto correlate.
Queste misure aggiuntive, detrazioni fiscali o anche credito di imposta semplice ed automatico per le imprese con la sola comunicazione all’Enea, accompagnate anche da un coinvolgimento attivo del sistema bancario, devono essere una naturale evoluzione e qualificazione dei meccanismi dell’ECO BONUS che riducono considerevolmente i costi della bolletta energetica per le attività economiche e produttive, alzano decisamente la competitività dell’intero sistema produttivo nazionale, e sgombrano il futuro dalle minacce insidiose e mortali dell’amianto.
Sono misure di buona economia con la certezza di risultati positivi per tutti.
Sono contemporaneamente misure positive di politica industriale, energetica, ambientale, fiscale, contributiva e occupazionale.

Immobili della Pubblica amministrazione.
Sull’efficienza energetica manca il riferimento e il finanziamento all’obbligo in capo all’amministrazione centrale di procedere dal 2015 al miglioramento dell’efficienza energetica di almeno il 3% all’anno del patrimonio immobiliare pubblico.
Riteniamo utile e necessario che il Governo provveda a definire la copertura economica di questi interventi per il prossimi tre anni per non incorrere nei provvedimenti sanzionatori dell’Unione Europea.

Calamità naturali.
Una misura decisamente utile e positiva è la garanzia dello Stato per il 2016 per un montante di 1.500 milioni a favore dei soggetti danneggiati dagli eventi calamitosi che devono contrarre dei finanziamenti bancari. La somma disponibile serve in parte come contributi diretti e in parte a garanzia dei prestiti bancari. La procedura individuata sembra anche sufficientemente chiara e snella .

Efficientamento e razionalizzazione della spesa pubblica. Acquisti “verdi”.
Anche in questo caso non sono inseriti i richiami derivanti dalle disposizioni europee circa la qualificazione ambientale o “verde” di almeno il 30% degli acquisti pubblici.
Questa disposizione è particolarmente importante in quanto la qualità ambientale dei prodotti e servizi costituisce una caratteristica della produzione nazionale e quindi indirettamente rafforza l’occupazione dei prodotti e dei servizi made in Italy.

Acquisto mezzi con garanzia di sicurezza e qualità ambientale: mezzi agricoli e TPL.
Viene impegnata l’Inail ad emanare dei bandi con l’assegnazione di 45 milioni per il 2015 e 35 milioni a decorrere dal 2017 per l’acquisto di mezzi agricoli di maggiore ed elevate prestazioni in ordine alla sicurezza degli operatori e alla riduzione delle emissioni inquinanti.
Viene istituito un Fondo per l’acquisto dei mezzi adibiti al trasporto pubblico locale e regionale per adeguare gli standard delle prestazioni ambientali dei mezzi pubblici alle norme europee.

Investimenti ambientali e amministrazioni straordinarie: ILVA.
L’organo commissariale di ILVA S.p.A. viene autorizzato a contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 800 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato al fine esclusivo degli interventi diretti alla tutela della salute e sicurezza e del ripristino e bonifica ambientale. La disposizione dovrebbe porre fine ai rallentamenti di investimenti in risanamento ambientale che si sono manifestati in questi ultimi mesi.

Esigenze indifferibili : bonifica Terra dei fuochi
Al risanamento ambientale e alla bonifica dei suoli dell’area circoscritta nella cosiddetta “Terra dei fuochi” vengono destinati 150 milioni di euro all’anno per tre anni , pari ad un totale di 450 milioni.
Il provvedimento è senz’altro positivo. Bisogna garantirsi la realizzazione degli interventi, in quanto in diversi siti inquinati di interesse nazionale , per diverse ragioni, si rileva una grande difficoltà all’impiego delle risorse disponibili.

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