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Piano di Investimenti UE: la Cisl incontra il Vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen

Pubblicato il 15 Gen, 2015
La Cisl ha salutato positivamente l’incontro con il Vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen, del 15 gennaio a Roma, per discutere del Piano di investimenti Europeo recentemente presentato a Bruxelles. 
Per la Cisl il Piano di investimenti è senza dubbio un segnale concreto, e perciò positivo, del necessario cambio di passo della UE volto ad un reale rilancio degli investimenti e della creazione di lavoro. Un cambio di passo che da sempre il sindacato auspica e ribadisce in tutte le sedi, nazionali ed internazionali. 
La Cisl ha inoltre evidenziato che per colmare l’ampio gap di investimenti necessario in Europa (che imporrebbe il triplo della cifra ipotizzata dal Piano), le risorse del Piano oltre al capitale privato – le cui leve moltiplicative previste sulla base del linee di finanziamento della BEIrisentono di un contesto economicamente difficile -, non potranno non far affidamento su di un sistema di governance che promuova realmente gli investimenti pubblici produttivi – scorporandoli dal Patto di Stabilità- e su un associato contesto di integrazione che comprenda non solo il mercato interno ma anche processi decisionali e sistema di tutele e welfare attraverso percorsi di armonizzazione adeguati. Per la Cisl, il reale conseguimento degli obiettivi del Piano passeranno anche per un adeguato sistema di governance del Fondo di investimento che dovrà essere attento a valutare e promuovere i progetti da finanziare per le loro ricadute non solo economiche ma anche sociali ed occupazionali,ed in specie nelle aree più colpite dalla crisi. In tal modo si potranno cogliere gli effetti di sistema dello strumento, che congiuntamente ad una efficace politica di coesione ed utilizzo dei Fondi strutturali, concorrerà a creare crescita e contrastare l’aumento degli squilibri economici e sociali tra Paesi che attualmente ne minano la ripresa e coesione sociale. 
Solo in tal modo sarà possibile realmente far ripartire l’Europa garantendone sviluppo e coesione, ripristinando la fiducia dei cittadini in un progetto di prosperità e pace. 

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