Legge di Stabilità 2015: le Misure nel Terziario e nei Servizi

Una sintesi analitica a cura del Dipartimento Servizi e Terziario, sulla legge di Stabilità 2015 riguardante il settore Agricolo, Edile, l’Energia, le Poste, la pulizia nelle scuole (ex Lsu), il Turismo. le Telecomunicazioni, le Partecipate e Italia lavoro.

AGRICOLTURA
Ammortizzatori in deroga settore Pesca (comma 109)
È stato riconfermato anche per il 2015 lo stanziamento di 30 milioni di euro per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga nel settore della pesca. Un risultato, quello del rifinanziamento della cassa integrazione, che oltre a rappresentare una vitale boccata di ossigeno per un settore in pesante difficoltà e fortemente indebolito dall’impatto di una crisi senza precedenti, premia l’impegno che la Fai, sin dai mesi scorsi, ha messo in campo nei confronti con il Governo al fine di continuare a tutelare il reddito dei lavoratori della pesca con un ammortizzatore sociale in deroga specifico e settoriale.

Sgravi contributivi per le aziende agricole (comma 119-120)
Destinati 45 milioni di euro nel periodo 2015-2019 per sgravi contributivi alle aziende agricole quale incentivo per nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato. In particolare, vengono estese le misure per gli sgravi contributivi relative alle assunzioni a tempo indeterminato (esonero totale del versamento dei contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato per 36 mesi fino a un massimo di 8.060 euro annui per lavoratore) che nel testo originario prevedevano l’esclusione del settore agricolo. Tale incentivo riguarderà i lavoratori agricoli che nell’anno precedente siano stati assunti con contratto a tempo determinato con un minimo di 250 giornate di lavoro.

Fondo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti (comma 131)
Stanziata una dotazione di 12 milioni di euro al fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, istituito ai sensi del comma 58 del Dl 83/12, gestito da Agea con la collaborazione degli Enti caritativi.

Rafforzato ruolo Ismea (comma 208)
Tra gli interventi di rafforzamento del ruolo dell’Istituto Ismea, viene prevista la possibilità che l’Istituto possa erogare in anticipo gli aiuti legati alla Politica agricola comune agli agricoltori che ne faranno richiesta al momento della presentazione della Domanda. La norma, infatti, rimuove il divieto erogazione di anticipazioni finanziarie, a fronte della cessione di contributi europei per il settore agricolo, in favore degli agricoltori beneficiari dei medesimi. Oggetto della cessione potranno essere quindi quei crediti maturati (quelli per cui la domanda di concessione dell’aiuto alla Commissione sia già stata accolta), dovutamente certificati da gli Organismi pagatori.

Settore lattiero caseario (comma 214-217)
È istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario, attraverso il sostegno 2 alla produzione con una dotazione finanziaria di circa 110 milioni di euro (8 milioni per il 2015, 50 milioni di euro all’anno per il 2016 e 2017). Gli obiettivi sono il miglioramento della qualità del latte bovino e alle imprese può essere concesso un contributo secondo le regole del de minimis. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e d’intesa con la Conferenza della Regioni, con decreto di natura non regolamentare individueranno i criteri e le modalità di accesso al contributo.

EDILIZIA

(comma 47)
Confermato il credito di imposta per i lavori di recupero abitativo e di riqualificazione energetica ai livelli previsti per il 2014 e rispettivamente del 50% (per il recupero edilizio e per l’acquisto di mobili) e del 65% (per gli interventi di riqualificazione energetica, inclusi quelli relativi alle parti comuni degli edifici condominiali). La detrazione del 65% è estesa alle spese sostenute dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2015 per l’acquisto e posa in opera delle schermature solari e per l’acquisto e posa in opera degli impianti di climatizzazione invernali dotati di generatore di calore alimentati a biomasse. Una misura importante destinata a produrre certamente crescita nel settore dell’edilizia. Negli anni scorsi c’è stato un vero boom di lavori, ma occorrerebbe rendere strutturali queste misure per non lasciare ogni anno un regime di incertezza.

(comma 629)
Nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale si estende il sistema d’inversione contabile (reverse charge) ai fini Iva anche ad ulteriori ambiti del settore edile.

ENERGIA

(comma 193)
Le reti di trasmissione di energia elettrica di proprietà di Ferrovie dello Stato Italiane Spa sono inserite nella rete di trasmissione nazionale di energia elettrica gestita da Terna. L’efficacia dell’inserimento è subordinata all’acquisizione dei suddetti beni da parte del Gestore del sistema di trasmissione nazionale o da una società da esso controllata. Le risorse finanziarie derivanti dalla cessione sono destinate alla copertura di investimenti sulla rete ferroviaria nazionale previsti dal contratto stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Rete Ferroviaria Italiana Spa.

(comma 629) Per contrastare l’evasione fiscale si estende il sistema d’inversione contabile (reverse charge) ai fini Iva anche ad alcuni ambiti del settore energetico e in particolare: – ai trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra definite all’art. 3 della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 3 ottobre 2003, e successive modificazioni, trasferibili ai sensi dell’art. 12 della medesima direttiva 2003/87/CE, e successive modificazioni; – ai trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla citata direttiva 2003/87/CE e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica; – alle cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore ai sensi dell’art. 7bis, comma 3, lettera a).

FONDO DI GARANZIA PMI

(comma 7)
L’accesso al Fondo di garanzia per portafogli di finanziamenti (con durata compresa tra 18 e 60 mesi) costruiti da banche o Confidi sarà possibile in relazione a «imprese con un numero di dipendenti non superiore a 499» e non più limitatamente a «piccole e medie imprese». In pratica, si apre a quelle che nelle classificazioni europee sono indicate come “mid cap”, un gradino sopra le Pmi. L’estensione, viene specificato dal maxiemendamento, dovrà scattare entro i limiti delle disponibilità finanziarie del Fondo.

POSTE ITALIANE (commi 274, 281, 286)

Previsto il saldo dei 535 milioni di crediti vantati da Poste Italiane nei confronti dello Stato. Il rimborso è stato disposto dal Tribunale dell’Unione europea, che a fine 2013 ha dato ragione alle Poste, riconoscendo che la remunerazione della raccolta postale mediate conti correnti – dovuta dal Tesoro in base a una convenzione del 2006 – non costituiva “aiuto di Stato”. Così la società, che nel 2008 aveva dovuto restituire 443 milioni, ora ha diritto a riaverli indietro con gli interessi. La scorsa estate un emendamento ad hoc era entrato anche nel “decreto Competitività” ed era passato al Senato, ma fu bocciato alla Camera. Ora la norma rientra nella legge di stabilità 2015. Si introduce, inoltre, una novità sul Contratto di programma tra il ministero dello Sviluppo e Poste che ridimensiona il servizio di recapito. L’accordo “potrà prevedere l’introduzione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull’intero territorio nazionale”. Lo stesso emendamento prevede che l‘Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha disposto una corposa riduzione dei contributi pubblici per il servizio universale, “ricevuta la proposta presentata dal fornitore del servizio universale provveda entro 60 giorni a deliberare nuovi obiettivi statistici di qualità e una nuova determinazione delle tariffe degli invii di posta prioritaria e degli altri servizi universali, individuando soluzioni che consentano la maggiore flessibilità nello stabilire le tariffe in correlazione all’andamento dei volumi di traffico”. Vale a dire che le tariffe della posta prioritaria, appena ritoccate all’insù, potranno salire ancora. Nella relazione tecnica si legge che la misura è volta “a consentire una graduale riduzione degli oneri di fornitura del servizio postale universale e garantire la sostenibilità finanziaria nel tempo”. L’autorizzazione ad estendere fino ad un quarto della popolazione, dall’attuale ottavo, la consegna della posta a giorni alterni coinvolgerà circa 15 milioni di cittadini, considerando anche il fatto che la limitazione precedente non era mai stata attuata. Inoltre tale provvedimento riguarderà zone rurali che già 4 subiscono un deficit di servizi. La Cisl ritiene che, in questo modo, si riduca il servizio universale rispetto a un criterio basato principalmente sulle caratteristiche olografiche del territorio e di densità abitativa, rischiando di mettere così in forse il diritto di cittadinanza. Inoltre tale intervento può rappresentare un potenziale rischio occupazionale, mettendo in pericolo migliaia di posti di lavoro.

PULIZIA NELLE SCUOLE (Ex Lsu) (comma 353)

Per garantire le condizioni economiche e normative dei 19.000 lavoratori ex Lsu e dei cosiddetti “Appalti storici” già occupati nelle scuole sono stati stanziati 130 milioni di euro, dando così continuità all’accordo del 28 marzo 2014 relativamente ai servizi di pulizia e di ripristino del decoro delle scuole, fino al mese di giugno 2015. Prevista anche la proroga dei lavori per i servizi in appalto di pulizia fino al 31 luglio 2015 per le imprese della Regione Campania e Sicilia.

TURISMO (commi 9-10 e 241)

Per assicurare risorse stabili alla tutela del patrimonio culturale italiano è stato istituito il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020.

TELECOMUNICAZIONI (commi 144-149)

A seguito di quanto previsto nella Stabilità 2015, le emittenti televisive locali interessate dalla dismissione delle frequenze ritenute interferenti con i paesi esteri confinanti sono 144. Le frequenze interessate dalla dismissione sono 76, in molti casi assegnate a operatori di rete locale aventi copertura inferiore a quella regionale. Questi 144 operatori di rete rappresentano circa un terzo delle emittenti locali attualmente operanti in Italia e saranno costretti, entro il 30 aprile prossimo, a cessare le proprie trasmissioni, con pesantissime (circa 2.000 dipendenti potrebbero non avere più lavoro) ricadute occupazionali. Va ricordato che tali 144 emittenti televisive locali stanno operando in virtù di provvedimenti di assegnazione delle frequenze ricevuti dal Ministero dello Sviluppo economico per 20 anni a seguito di gare svolte negli anni 2011-2012 che consentono di poter utilizzare le frequenze fino al 2031-2032. Le imprese, peraltro, hanno realizzato importanti investimenti per acquisire e installare gli impianti per le trasmissioni digitali terrestri e hanno strutturato le proprie attività sotto il profilo organizzativo e occupazionale sulla base delle prospettive operative delle assegnazioni frequenziali. Inoltre, le misure compensative destinate alla dismissione volontaria delle frequenze (circa 0,30 euro per abitante servito) ritenute interferenti con i paesi esteri confinanti non coprono nemmeno i costi sostenuti dalle emittenti per la transizione al digitale. Occorre anche considerare che tali misure concorrono alla formazione dei ricavi soggetti a imposizione fiscale. Va notato, poi, che i canali 58 e 60, diversamente da come dichiarato nella Stabilità, non sono canali pregiati, in quanto confinanti con la banda 800 Mhz e, di conseguenza, soggetti a possibili interferenze con i servizi LTE (quelli della 5 telefonia mobile). Inoltre, tali frequenze verranno assegnate per soli 5 anni, a fronte dei 12 anni di durata delle autorizzazioni per fornitori di servizi di media audiovisivi. La legge di stabilità 2015 rimette anche in discussione la numerazione LCN delle tv locali che comporterà la modifica di quasi tutti gli attuali posizionamenti LCN, con evidenti ripercussioni negative per tutte le emittenti, che in tal modo perderanno la propria ricevibilità tecnica da parte degli utenti che saranno costretti a risintonizzare i propri decoder, con forti disagi soprattutto per i cittadini più anziani. Infine, manca la norma relativa alla proroga per il 2014 (in attesa della definizione del nuovo regime contributivo) dell’attuale regime relativo ai contributi per i diritti di uso delle frequenze (1% del fatturato, con il limite massimo, per le tv locali, di 17.776,00 euro all’anno). La questione resta irrisolta e rischia di marginalizzare l’emittenza locale.

PARTECIPATE (comma 611)

Obbligo di predisporre un piano di razionalizzazione delle società partecipate da parte di enti locali, Regioni, università e autorità portuali. I piani devono prevedere la chiusura delle micro-società e delle aziende “doppione”, attive in campi analoghi. Saranno ridotte le partecipate locali “che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti”. La manovra impone agli enti di scrivere il piano di razionalizzazione entro marzo e attuarlo entro dicembre.

Italia Lavoro (comma 315) Finanziamento di 12 milioni. 

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