Sono infatti 3.024 gli accordi aziendali depositati in poco più di un anno dal settembre 2017 al novembre 2018 che hanno negoziato misure migliorative delle disposizioni di legge o già previste dai contratti nazionali in tema di migliore conciliazione vita-lavoro, intervenendo su un aumento dei congedi parentali, previsione di asili o servizi di baby sitting, flessibilità degli orari, lavoro agile, ferie solidali.
Di questi accordi una parte (1.687) sono stati negoziati dentro accordi più ampi legati anche a premi di risultato, mentre una buona parte (1.337) sono stati negoziati in modo specifico e diretto, sulla base delle misure di decontribuzione in favore delle aziende orientate ad adottare con la contrattazione politiche migliorative per il benessere e la conciliazione di lavoratrici e lavoratori. “Siamo di fronte ad un caso di successo della contrattazione aziendale – dichiara a commento dei dati ministeriali Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl – Aver prodotto in oltre 3mila aziende in poco più di 1 anno soluzioni in favore dei lavoratori per meglio conciliare i carichi di cura e familiari con il lavoro costituisce un significativo risultato dell’azione sindacale e delle misure di incentivazione previste.
Chiediamo al Ministro Di Maio e al governo – continua Sbarra – di rifinanziare nella legge di bilancio in discussione gli incentivi a questa contrattazione di qualità che finiscono con il 2018. Si tratta con tutta evidenza di risorse spese bene. Il sostegno alla genitorialità e ai carichi di cura di chi lavora deve essere al centro di politiche stabili e rafforzate, dalle quali la contrattazione potrà trarre ulteriori occasioni di sviluppo e diffusione”.