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Contrattazione. Cgil, Cisl, Uil: “Avanti con patto della fabbrica: primo accordo su sicurezza lavoro. Ora rappresentanza e politiche per il lavoro”

Pubblicato il 13 Dic, 2018

 Nell’occasione, è stato sottoscritto tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil un primo accordo di attuazione del Patto per la Fabbrica in materia di salute e sicurezza e rappresentanza sui luoghi di lavoro. L’intesa sulla sicurezza è importante perché mette al centro dell’iniziativa delle Parti la piena valorizzazione dei principi qualificanti del DLGS 81 del 2008 sui temi della salute e sicurezza impegnandole, inoltre, nell’elaborazione di una serie di proposte dirette ad attuare appieno il quadro normativo, stabilendo il ruolo della pariteticità come elemento di governance del sistema di salute e sicurezza. Getta – dopo dieci anni dal decreto sulla salute e sicurezza – le basi per una serie di iniziative comuni finalizzate a garantire, attraverso una maggiore prevenzione, più elevati standard di sicurezza e più ampie tutele, rafforzando il clima di cooperazione tra imprese e lavoratori anche al fine di contrastare il pericolo di comportamenti e pratiche elusivi della legislazione vigente. Punta al miglioramento delle tutele assicurative dell’Inail garantendo, nel rispetto degli equilibri tra premi e prestazioni, migliori livelli di tutela a favore dei malati di origine professionale e degli infortunati. Le Parti hanno convenuto, inoltre, sull’opportunità di promuovere un Fondo per la tutela dei malati affetti da morbilità causata dall’amianto per garantire a essi un sostegno adeguato. L’accordo avvia un confronto sui temi della salute e della sicurezza in relazione alle trasformazioni tecnologiche e organizzative in atto nel lavoro e definisce alcuni criteri per la rappresentanza dei lavoratori in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e su base territoriale, dandone più compiuta attuazione.

Questa intesa rappresenta un ulteriore passo del percorso delineato col Patto per la Fabbrica, che da gennaio vedrà le Parti impegnate sui temi della riduzione del costo del lavoro, delle politiche fiscali, delle politiche attive per l’occupazione, della formazione, del capitale umano, del welfare, nonché sui temi legati alla partecipazione all’Europa con particolare attenzione alle politiche di coesione e di sviluppo.

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