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Mezzogiorno. Sbarra: “Situazione sociale ed occupazionale grave. Occorre un forte impegno del Governo ma coinvolgendo le parti sociali”

Pubblicato il 28 Dic, 2020

“Abbiamo espresso al Ministro tutte le nostre preoccupazioni sulla grave situazione economica e sociale del Mezzogiorno, acuita dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria, con pesanti ricadute sui livelli occupazionali e di povertà. Il paese ripartirà se ci sarà una spinta ed un cambiamento forte nelle regioni del Sud. La vera sfida è questa. Per questo occorre un forte impegno del Governo e delle istituzioni con il coivolgimento delle parti sociali per un nuovo progetto di ricostruzione e rilancio economico del Mezzogiorno” ha sottolineato il Segretario Generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra. “Sebbene la manovra presenti per il Sud alcune misure utili ad alleggerire lo scenario attuale, è necessario capire meglio la strategia del Governo sull’utilizzo delle risorse del Recovery Fund insieme alla questione del MES sanitario in vista di un rafforzamento del sistema sanitario e sociosanitario del Sud. Occorre realizzare una strategia di rilancio del Mezzogiorno, non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma capace di far ripartire la produzione e con essa l’occupazione, attraverso una versione aggiornata del Piano Sud, rafforzando per l’intera area la flessibilità in materia fiscale. Rispetto al tema lavoro occorrerà rispondere ai bisogni dei giovani, sgravando il più possibile le assunzioni, lanciando un nuovo apprendistato semplificato, investendo su un piano di politiche attive e riallineamento delle competenze, facendo di tutto per riattrarre sui luoghi d’origine i troppi giovani che hanno lasciato il Sud.

Su “Imprese e manifattura” e sui temi della transizione, per la Cisl rimane essenziale promuovere investimenti e risolvere le tante crisi industriali anche favorendo il rientro delle produzioni attualmente dislocate all’estero. Sull’istruzione occorre darsi una tempistica stringente per rafforzare l’offerta di servizi educativi, annullando l’attuale divario con il resto del Paese per ridurre l’abbandono scolastico e l’aumento dei Neet, rafforzando l’offerta formativa dalla scuola dell’infanzia fino alla formazione universitaria. Rispetto agli interventi sui servizi sanitari e sociosanitari del Sud dovrà essere dato un impulso straordinario che insista sul potenziamento di tutti i servizi – territoriali ed ospedalieri per innalzare la qualità delle prestazioni; sulla costruzione delle Case per la salute quale valido strumento di raccordo fra sanità e welfare; su investimenti mirati alla realizzazione di nuovi Ospedali, altamente specializzati e dotati di tecnologie adeguate, per contrastare il fenomeno della mobilità sanitaria. Rispetto alla questione infrastrutturale secondo la Cisl è quanto mai necessario ridisegnare una mappa di tutte le opere necessarie, verificare i progetti in via di attuazione, accelerando la realizzazione di quelli già finanziati, supportando le infrastrutture, innanzitutto viarie e ferroviarie, già presenti nel Piano Sud. In tal senso andrà avviata una specifica verifica con il MIT, le Regioni e coinvolgendo le grandi imprese per la definizione delle opere da realizzare, a partire da quelle già elencate nel Piano, utili a rendere operative le zone economiche speciali previste per l’area.

Sono essenziali gli interventi che combinano innovazione digitale e green economy con politiche sulle filiere produttive, a partire dal settore agro alimentare, ma anche in tutti i settori di rilievo presenti nel Mezzogiorno come automotive, elettronica, biomedicale e farmaceutico, fino ai comparti più avanzati come l’aero-spazio. È essenziale mantenere la quota 34% degli investimenti ordinari nelle aree del Mezzogiorno. Per questo è urgente chiarire l’ammontare delle risorse relative al Recovery Plan destinate al Mezzogiorno e rendere espliciti i progetti che saranno attuati; così come va promosso un confronto di merito rispetto alla ripartizione dei fondi della programmazione comunitaria 2021/27. Inoltre la Cisl ha chiesto di poter fare il punto sul Fondo sviluppo e coesione ed in particolare sugli interventi che si intendono mettere in campo per il Sud con le predette risorse. Non da ultimo per la Confederazione si rende necessario un approfondimento con il Governo sul tema del rafforzamento della PA meridionale per rendere efficace la progettazione e l’attuazione dei progetti legati ai fondi nazionali e comunitari”

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