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Agricoltura. Il sindacato europeo del settore (Effat) approva sanzioni per violazioni condizionalità sociale PAC

Pubblicato il 22 Nov, 2022

Il comitato esecutivo dell’Effat, il sindacato europeo del settore agricolo, riunito oggi a Bruxelles, ha ratificato la decisione assunta la scorsa settimana a Berlino da 26 sindacati di 19 paesi europei, approvando in via definitiva, uno schema comune di sanzioni, applicabili in tutti i paesi UE, per la violazione delle norme sulla condizionalità sociale della PAC, introdotte dai regolamenti UE 2021/2115 e 2021/2116.

Ne danno notizia i responsabili delle politiche internazionali di Fai-Cisl Alberto Kulberg Taub, Flai-Cgil Andrea Coinu e Uila-Uil Fabrizio De Pascale.

“É un documento molto importante” – spiegano i sindacalisti – “perché rappresenta una base comune a tutti i sindacati dei diversi Paesi europei per negoziare i sistemi sanzionatori da applicare a livello nazionale in materia di condizionalità sociale della Pac. Sanzioni che, come prescrive l’art. 89 del Regolamento 2021/2116, devono essere “effettive, proporzionate e dissuasive” e si applicano “mediante riduzione o esclusione dell’importo totale” dei pagamenti concessi all’azienda beneficiaria”.

A titolo di esempio, nello schema adottato dall’Effat, le sanzioni previste per la violazione della Direttiva 2019/1152 (condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea) variano tra il 5% e il 40%, per ogni singola infrazione, in termini di riduzione del premio spettante alle aziende che beneficiano degli aiuti diretti della Pac. “Ci sembra evidente” –  spiegano ancora Fai-Flai-Uila – “che la violazione dei diritti e delle norme sulla sicurezza del lavoro sia più grave e vada sanzionata in misura maggiore rispetto ai criteri già definiti dai Regolamenti europei per la condizionalità ambientale e il benessere animale”.

“Ci auguriamo di poter affrontare al più presto questo tema con il governo che, come prescrive l’art. 14 del Regolamento 2021/2115, deve consultare le parti sociali in vista della definizione di questo sistema sanzionatorio che l’Italia si è impegnata ad attuare a partire dal prossimo 1 gennaio 2023” concludono Fai-Flai-Uila.

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