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Agroalimentare. Fai Cisl: ”Primo Maggio nel segno della solidarieta’“

Pubblicato il 29 Apr, 2022

Oltre 188 tonnellate di prodotti alimentari per un valore di 58mila euro donati alle associazioni che si occupano di emergenza alimentare, abitativa e sanitaria. È questo il primo risultato di “Aggiungi un’ora a tavola”, un’iniziativa che vede la Fai Cisl capofila, con la collaborazione di Flai Cgil e Uila Uil e che coinvolge Caritas Italiana, Fondazione Banco Alimentare e Comunità di Sant’Egidio. 

Il protocollo di collaborazione è nato per fornire assistenza alimentare o economica a persone che vivono in condizioni di disagio sociale, valorizzando economicamente i diritti sindacali rimasti inutilizzati nelle aziende dell’industria alimentare. 

“Una collaborazione – spiega Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai Cisl – nata per dare una risposta ai cosiddetti nuovi poveri, persone che durante la pandemia per diversi motivi sono diventate soggetti economicamente fragili, e che potrà essere valorizzata anche per far fronte ad altre situazioni di emergenza, come il bisogno di sostegno alle migliaia di persone che stanno arrivando dall’Ucraina fuggendo dalla guerra”.

“I risultati che l’iniziativa ha conseguito, anche grazie alla risposta positiva arrivata dai lavoratori e dalle aziende dell’industria alimentare – aggiunge il sindacalista – testimonia che ci può essere un forte legame tra mondo sindacale, industriale e dell’associazionismo: una rete di solidarietà concreta che si potrà attivare per non lasciare indietro nessuno, per creare una filiera etica e dare un contributo alla costruzione del bene comune”. 

“Questo primo resoconto del progetto – conclude Rota – giunge proprio in occasione di un Primo Maggio da celebrare nel segno della pace e della solidarietà, un motivo in più per rinnovare la nostra piena disponibilità a proseguire la collaborazione e a mettere a disposizione i nostri dirigenti e la rete di relazioni industriali, in un percorso virtuoso per contrastare la marginalità, l’esclusione, la povertà. Siamo convinti che è dai piccoli gesti concreti che può nascere un profondo senso di comunità e di cura dell’altro, in un contesto sociale sempre più compromesso e iniquo”.

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