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Agroalimentare. Maria Perrillo eletta segretaria generale della Fai Cisl Caserta

Pubblicato il 14 Gen, 2020

Caserta, 14 gennaio 2020 – È Maria Perrillo la nuova segretaria generale della Fai Cisl Caserta. La sindacalista è stata eletta oggi dal Consiglio Generale territoriale, riunitosi a Caserta, e succede a Bruno Ferraro, che dal 12 dicembre scorso ricopre il ruolo di segretario generale della Fai Cisl Campania. Perrillo, già delegata della Fai Cisl dal 2005 in qualità di dipendente della Comunità montana Formicola, capo-operaia forestale, ha sottolineato nel suo intervento le tante sfide che riguardano il comparto agroalimentare e ambientale nel territorio: “Lotta alle diseguaglianze, capacità di contrattazione, autonomia sindacale, solidarietà: saranno questi i nostri valori di riferimento per affrontare le vertenze nel miglior modo possibile, affiancando la nostra confederazione e collaborando con Inas e Caf per rafforzare la tutela quotidiana di lavoratrici e lavoratori”, ha detto. Ad affiancarla in segreteria saranno Gaetano Marino e Massimo Cinotti.
Ha preso parte ai lavori anche la Segretaria Generale della Cisl Campania, Doriana Buonavita, che ha ricordato le proposte messe in campo dal sindacato con la piattaforma unitaria: “Proposte poco ascoltate sia dal governo nazionale che regionale – ha affermato la sindacalista – e che oggi rivendichiamo in nome di un modello di società ben preciso, in cui non venga negato il dialogo sociale e in cui la nostra rappresentanza venga riconosciuta come fondamentale per affermare una comunità più coesa di quella attuale, che sia veramente incentrata sulla persona, sulla famiglia, sul lavoro”.
Al lavoro in particolare è stato dedicato l’intervento del Segretario Generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha concluso l’incontro: “Mai come oggi – ha detto il leader della federazione agroalimentare e ambientale – il ruolo del sindacato può essere determinante per governare il cambiamento e dare voce al disagio che proviene da tante professioni pericolose, poco remunerate e scarsamente tutelate: a noi il compito di ricostruire fiducia nel futuro, partecipazione, coesione sociale”. In tutto il Mezzogiorno, ha ricordato Rota, l’agroalimentare vale quasi 30 miliardi, con un export di oltre 7 miliardi. L’ultimo rapporto Svimez stima che il valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca è di 14 miliardi (41% del dato nazionale), e il settore alimentare, bevande e tabacco vale oltre 5 miliardi. “Settori vitali – ha detto Rota – che vanno sostenuti dentro un progetto più ampio di sviluppo incardinato proprio sulle filiere dell’agroalimentare e sulla messa in sicurezza del territorio”.

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