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Agroalimentare. Rota (Fai Cisl): ”Settore da sostenere con patto sociale e buona contrattazione”

Pubblicato il 18 Mag, 2022


“Le prospettive non sono rosee, i tanti aumenti registrati, come confermano anche i nuovi dati Ismea, colpiscono molte produzioni soprattutto a causa del caro energia, scoppiato da prima del conflitto in Ucraina. La politica italiana e quella europea devono farsi trovare preparate davanti a uno scenario così complesso, da gestire con un moderno patto sociale che metta insieme governo, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali per determinare e redistribuire la crescita economica, generare sviluppo sostenibile, buona occupazione, superamento dei divari sociali e territoriali”.Lo ha detto il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota intervenendo alla tavola rotonda “La filiera agroalimentare: analisi e prospettive”, con Ismea, sindacati di categoria e parti datoriali dell’artigianato.“Le sfide future – ha detto Rota – sono soprattutto quattro, tutte collegate tra loro. La prima è quella dell’autosufficienza, sia alimentare che energetica, obiettivo improbabile per l’Italia ma percorribile a livello europeo, rafforzando le relazioni commerciali intraeuropee e differenziando le relazioni per non dipendere da un’unica area geopolitica. L’altro grande tema è la sostenibilità, sulla quale l’Italia ha spazi enormi di crescita, se solo pensiamo alla green economy, alle comunità energetiche, alle fonti rinnovabili, soprattutto valorizzando il Pnrr. Il terzo aspetto determinante è quello della qualità, vera carta vincente del Made in Italy, che richiede imprese ben organizzate, innovazione di processo e di prodotto, investimenti in nuove tecnologie, ma soprattutto nel capitale umano, mettendo al centro la formazione, le politiche attive e il ricambio generazionale. Quarto tema, è quello dell’innovazione, sulla quale scontiamo troppa burocrazia perché le innovazioni prodotte nei laboratori vengano adottate velocemente dal sistema produttivo e metabolizzate dal sistema formativo, che non riesce a rispondere al fabbisogno di tecnici specializzati richiesto dalle imprese”. “La contrattazione – ha aggiunto il sindacalista – rimane una leva fondamentale per migliorare il potere di acquisto dei lavoratori, le tutele, la partecipazione, le competenze, il ruolo dei rappresentanti sindacali e dei responsabili per la sicurezza. Nell’artigianato alimentare, in particolare, la contrattazione di secondo livello sta dando ottimi risultati ma va sviluppata, mentre la bilateralità registra un buon funzionamento per quanto riguarda prestazioni e sicurezza, ma va rafforzata negli aspetti legati alla previdenza complementare. Davanti a un contesto così critico – ha concluso Rota – il ruolo delle parti sociali diventa ancora più importante per riconoscere protagonismo a lavoratrici e lavoratori.”.

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