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Alimentare. Fai Cisl: bene regione Umbria su vertenza Sangemini, anche Mise faccia la propria parte

Pubblicato il 26 Nov, 2020

Roma, 26 novembre 2020 – “La caparbietà delle lavoratrici e dei lavoratori di Sangemini e Amerino ha portato finalmente a una presa di posizione della Regione Umbria, che per voce della Presidente Donatella Tesei e dall’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, ha comunicato forte attenzione sulla vertenza AMI, Acque Minerali d’Italia, proprietaria degli stabilimenti, giudicando non più rinviabile la presentazione di un piano concordatario che tuteli i livelli occupazionali, i marchi e le produzioni”. Lo affermano in una nota il segretario generale della Fai Cisl Umbria, Dario Bruschi, e il responsabile della Fai Cisl Terni Simone Dezi. “Tutta la nostra squadra – affermano i due sindacalisti – è al fianco dei lavoratori, ringraziamo l’operatrice Serena Bergamaschi, il delegato Marcello Rellini e il coordinatore nazionale della Fai Cisl, Alessandro Anselmi, per l’impegno con cui stanno seguendo la vertenza in corso. Dopo 4 anni di promesse non mantenute e di cassa integrazione, persino nel periodo estivo, quando si vende molta più acqua, è tempo che tutta la politica e le istituzioni convergano per trovare una soluzione e dare ai lavoratori in lotta le prospettive che meritano sul proprio futuro”. La vertenza Sangemini e Amerino coinvolge quasi un centinaio di lavoratori. Sulla vicenda un commento giunge anche dal segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota: “Anche il MiSE deve fare la propria parte, servono interlocutori seri che mettano in campo un progetto industriale con cui rilanciare questi marchi storici, di grande valore non solo regionale ma anche nazionale. L’obiettivo deve essere un rilancio che parta dalla salvaguardia della continuità produttiva e dal mantenimento di tutti i livelli occupazionali”.

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