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Carceri. Vespia (Fns Cisl): “Situazione esplosiva. Troppi agenti aggrediti. Servono interventi straordinari”

Pubblicato il 7 Lug, 2022

“Non si spengono ancora i riflettori sui fatti accaduti nel carcere romano di Regina Coeli che ogni giorno continuiamo a registrare nuove, gravi aggressioni verso il personale di polizia penitenziaria. La situazione sta diventando esplosiva”. Lo dichiara in una nota il segretario generale della Fns Cisl, Massimo Vespia. “A Paliano – sottolinea Vespia- è stato aggredito un agente, a Viterbo un assistente penitenziario, intervenuto per placare una rissa scoppiata tra detenuti, è stato ripetutamente colpito con un oggetto contundente, subendo un serio trauma facciale. Analoga vicenda a Taranto, dove due ispettori hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere, vittime di un detenuto in stato confusionale. Nel carcere Pagliarelli di Palermo si sono registrate due distinte aggressioni verso il personale di polizia penitenziaria, con 4 agenti finiti in ospedale. Così non è possibile andare avanti, servono interventi straordinari che, da un lato, potenzino le scarse dotazioni organiche di personale, dall’altro, riorganizzino il modello operativo del lavoro che – per fronteggiare il sovraffollamento detenuti rispetto agli spazi ristretti delle camere di detenzione che ci contesta l’Autorità Europea – ha visto introdurre sistemi di vigilanza dinamica con reparti aperti, dove la popolazione detenuta crea condizioni di pericolose aggregazioni. Anche se il nuovo Capo DAP, il Pres. Carlo Renoldi, si sta dando da fare per risolvere queste emergenze, essendo ormai la situazione critica ed ingestibile, chiediamo alla ministra della Giustizia, Cartabia, di intervenire in prima persona e con urgenza sulla questione aggressioni”. “La Fns Cisl – conclude Vespia- è pronta a qualsiasi confronto in sede tecnica e politica per arginare i fenomeni di violenza cui stiamo assistendo, ma lo Stato dimostri che c’è e che il sistema penitenziario è realmente in grado di garantire sicurezza a chi ci lavora ed alla collettività tutta”.

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