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Coop Alleanza 3.0. Dell’Orefice (Fisascat Cisl): “Siglata ipotesi di accordo su nuovo contratto integrativo aziendale 2023/2025 da applicarsi ai circa 16mila addetti della cooperativa di consumo”

Concluso il lungo percorso negoziale
intrapreso nei primi mesi di quest’anno per il Contratto
integrativo aziendale da applicarsi ai circa16mila dipendenti di Coop
Alleanza 3.0. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e
Uiltucs hanno siglato con la direzione cooperativa l’ipotesi di
accordo che verrà sottoposta alla valutazione delle assemblee dei
lavoratori.
L’intesa conferma l’impianto delle relazioni sindacali a tre
livelli – nazionale, territoriale e di unità produttiva – ed
introduce soluzioni avanzate in tema di formazione, partecipazione, welfare
, ruoli e mestieri, incrementi orari, trattamenti economici, organizzazione
del lavoro presso la rete commerciale, franchising ed
appalti.
Tra le novità più significative l’incremento dell’orario di
lavoro da realizzarsi con l’innovativo istituto flessibile del
Part-Time Funzionale per 1.250 dipendenti dalla Cooperativa nel
triennio 2023/2025. Trascorsi 4 anni di Part-Time Funzionale, l’incremento
orario sarà strutturale, non sarà sottoposto a modalità flessibile di utilizzo, e sarà, per chi prima di accedere
al Part-Time Funzionale aveva un
orario contrattuale inferiore alle
24 ore settimanali, di 1.248 ore annuali (24 ore settimanali medie)
e, per chi aveva un orario contrattuale inferiore alle 24 ore
settimanali, di 1.456 ore annuali (28 ore settimanali medie).
Sempre nel triennio di vigenza del CIA la Cooperativa si è impegnata
ad assumere 600 apprendisti.
L’ipotesi di accordo, inoltre, contempla un articolato insieme di
prestazioni e garanzie di welfare contrattuale: banca del tempo
solidale, sostegno alla genitorialità, part time reversibile, aspettativa
non retribuita per riabilitazione alle dipendenze, sostegno
alle vittime di violenza di genere, voucher per
l’assistenza familiare, deroghe alla concessione di anticipi del
Tfr, Fondo di solidarietà per impellenti necessità economiche e
proroga della sperimentazione del lavoro agile.
Le parti hanno anche condiviso un innovativo modello di retribuzione
variabile aziendale composto da un Premio di risultato periodico
trimestrale – riconosciuto al personale impiegato nei punti vendita e
nei magazzini, fino ad 800 euro lordi all’anno per gli assistenti
di reparto e per i farmacisti e 500 euro lordi per tutti gli altri
lavoratori – e da una Retribuzione variabile pari a 1.000 euro
lordi per il 4° livello full time (da riparametrare per gli altri)
il cui raggiungimento è correlato agli indici di produttività e
redditività aziendale. Le erogazioni del Premio di risultato
periodico saranno 4 per ciascun anno di vigenza, al fine di
avvicinare da un punto di vista temporale il raggiungimento di
obiettivi condivisi di squadra alle premialità economiche ad essi
legate.
Anche in tema di trattamento retributivo fisso aziendale, l’ipotesi
di accordo dà regole volte a contemperare le legittime aspettative
di incrementare il reddito disponibile delle lavoratrici e dei
lavoratori con i risultati gestionali della Cooperativa: legare la
maturazione del Premio aziendale alle performance dell’impresa e
dei territori è la dimostrazione che di salario fisso si possa
ragionevolmente discutere anche a livello di singola azienda, non
solo in occasione dei rinnovi dei Ccnl.In
tema di organizzazione del lavoro non si potrà superare il 50%
delle aperture domenicali e festive e per ciascun mese non si potrà
lavorare per più di 3 giornate domenicali e/o festive consecutive.
Previsti anche un tetto massimo ai semi turni da effettuarsi nel
corso di una prestazione giornaliera, nastri orari differenziati per
format, un intervallo fra un semi turno ed un altro e una
programmazione delle prestazioni lavorative con un congruo preavviso, di
due settimane.
Valorizzato economicamente il lavoro in giornate considerate
disagiate: 50% di maggiorazione retributiva per le prime 10
prestazioni domenicali e festive, che passa al 60% dalla 11^ alla 26^
prestazione per arrivare al 70% dalla 27^ prestazione effettuate nel
corso di ciascun anno.
In seno alla rete commerciale in franchising Coop Alleanza 3.0 si è
impegnata, inoltre, a far applicare i Ccnl stipulati da Filcams, Fisascat
e Uitucs e, negli appalti di servizi, a richiedere agli
appaltatori l’applicazione dei Contratti nazionali di settore
sottoscritti dalle federazioni sindacali di categoria aderenti a Cgil
Cisl Uil.
Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «A distanza di quasi sei anni
dalla nascita della più grande Coop nel nostro Paese abbiamo
condiviso con la Direzione aziendale un equilibrio costituito da
istituti normativi ed economici di significativo impatto sulle
condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori con
l’obiettivo di valorizzare le persone ed il loro lavoro» ha
dichiarato il segretario generale aggiunto della categoria cislina
Vincenzo Dell’Orefice sottolineando che «l’ipotesi di accordo
introduce soluzioni avanzate e, spiace doverlo rimarcare, non sempre
riscontrabili nell’ambito della Gdo del nostro Paese».
«La traduzione empirica dell’impegno assunto dalla Cooperativa
sull’incremento dell’orario di lavoro applicato ai lavoratori con
contratto part time – ha aggiunto il sindacalista – produrrà sia in
un miglioramento delle condizioni reddituali dei lavoratori a tempo
parziale che la creazione di un significativo numero di opportunità
occupazionali, unitamente ad un innalzamento qualitativo degli
standard riferibili al modello organizzativo dell’impresa, a cui
contribuirà anche l’assunzione di un numero importante di
apprendisti».
Per il sindacalista «l’erogazione di salario aggiuntivo col
cedolino paga del mese immediatamente successivo all’ultimo del
trimestre a cui si riferiscono gli obiettivi di squadra posti a base
del Premio stesso, dovrebbe far apprezzare a quanti operano
all’interno dei punti vendita e nei magazzini l’investimento che
verrà fatto su di loro, sia per rilanciare le vendite che per tenere
costantemente allineati costo del lavoro e performance presso i vari
format gestiti direttamente da Coop Alleanza 3.0».
Per Dell’Orefice inoltre «sono state introdotte delle regole in
tema di franchising ed appalti volte a rendere ancor più concreta
quella responsabilità sociale d’impresa necessaria per evitare
derive, soprattutto in termini di condizioni lavorative e di
trattamenti normativi e retributivi, nella articolata filiera delle
attività in appalto e nel composito mondo del franchising, che
inevitabilmente sarebbero pagate dalle lavoratrici e dai lavoratori
attivi in tali ambiti».
Il sindacalista ha espresso apprezzamento anche sui capitoli
dell’integrativo in tema di organizzazione del lavoro.
«L’ipotesi di accordo sul Cia – ha chiosato Dell’Orefice – reca
un quadro organico di regole fra le più “garantiste” per le
lavoratrici ed i lavoratori della Gdo, e che peraltro non ha eguali
fra i concorrenti diretti di Coop Alleanza 3.0, volto a conciliare
tempi di vita e di lavoro, qualità delle prestazioni e
sostenibilità della gestione aziendale».

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