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Metalmeccanici. Bentivogli (Cisl): “Venerdì 14 giugno sciopero nelle piazze di Milano, Firenze e Napoli”

Pubblicato il 12 Giu, 2019

Roma, 12 giugno 2019 . Venerdì 14 giugno tre piazze, Milano, Firenze, Napoli, saranno invase da migliaia di metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm di tutt’Italia che sciopereranno per rivendicare, da questo governo, che vengano rimesse in primo piano l’industria, il lavoro e l’equità sociale. A Milano il corteo partirà da Porta Venezia per arrivare a piazza Duomo, dove è previsto l’intervento di Marco Bentivogli, segretario generale Fim. Cisco dei Modena City Ramblers suonerà alcune canzoni con la sua band alternandosi sul palco durante il comizio.  La preparazione dello sciopero è stata accompagnata da tantissime assemblee in tutti i luoghi di lavoro per spiegare le ragioni di un’iniziativa fondamentale per il futuro del Paese che si inserisce nel percorso unitario di Cgil, Cisl e Uil culminato con la grande manifestazione dello scorso 9 febbraio a Roma. Il Sindacato ha, sempre, il dovere di spiegare ai lavoratori, a prescindere dalle loro legittime scelte elettorali, quali ricadute hanno le scelte dei vari Governi nei luoghi di lavoro. Gli investimenti industriali stanno rallentando, l’industria manifatturiera frena e tantissime aziende continuano a soffrire. 160 tavoli di crisi aperti al Ministero dello Sviluppo Economico , a gennaio erano 138 e il numero dei lavoratori che rischiano di perdere il lavoro, a seconda della piega che prenderanno le vertenze, va dagli 80.000 ai 280.000, contemporaneamente stanno aumentano gli incidenti e le morti sul lavoro, di oggi l’ennesimo incidente mortale. Ad aprile l’utilizzo della cassa integrazione è aumentato del 78% rispetto all’anno prima e del 79% sul mese di marzo. Di questo passo il 2019 rischia di contare un milione di ore di cassa integrazione che coinciderebbero con un crollo della produzione industriale, con un impoverimento produttivo, con il continuo aumento del debito pubblico e con la riesplosione dello spread. Se queste sono le premesse a metà anno, il 2019 non sarà un “anno bellissimo”. Il Governo deve invertire rotta, puntare su lavoro e sugli investimenti industriali, altrimenti perderemo le occasioni per restare competitivi nel mercato globale con prodotti ad alto contenuto innovativo consolidare l’occupazione, stabilizzare i lavoratori precari e migliorare la produttività, vero dramma del Paese e unica leva per liberare gli investimenti delle imprese e far crescere i salari. La scelta di spostare risorse dal lavoro all’assistenzialismo non farà che incrementare le disuguaglianze tra le persone e minare le condizioni necessarie per poter riformare il fisco a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Bisogna smettere di strizzare l’occhio ai furbetti che fanno rientrare indisturbati i propri capitali dall’estero e agli evasori fiscali, e riformare le pensioni con attenzione alla condizione femminile, ai lavoratori precoci e a chi fa un lavoro gravoso e usurante. Per fare questo serve uscire da questa campagna elettorale permanente e da politiche che puntano alla prossima elezione e mettere in campo riforme che guardino al futuro del paese per i prossimi 30 anni.                                                                   

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