Si stanno per concludere le assemblee tra i lavoratori di Acciaierie d’Italia indette da Fim e Fiom a seguito della firma dell’accordo di CIGS sottoscritto in data 29 marzo 2023, presso il Ministero del Lavoro.
Le assemblee erano indispensabili per poter ripristinare una corretta informazione ai lavoratori su cosa si è sottoscritto e far svanire i dubbi che notizie strumentali avevano causato ai lavoratori ed alle loro famiglie.
Abbiamo confermato che non vi è nessun legame tra una normale procedura di CIGS e il destino – questo da discutere presso il MIMIT – dei lavoratori di ILVA in AS. Così come che da una procedura di CIGS non vengono determinati esuberi; questo fornendo ai lavoratori tutta la documentazione necessaria per poter verificare quanto da noi comunicato.
La vertenza ex-Ilva, come richiesto dai lavoratori, necessita di una forte unità sindacale che, come FIM, continuiamo a valorizzare così come immediatamente dichiarato alla stampa dopo la firma della CIGS.
L’unità con cui negli anni abbiamo rivendicato ciò di cui necessita l’intero Gruppo passa per dei punti fondamentali e imprescindibili: la condivisione a monte degli obiettivi e delle richieste; il coordinamento delle iniziative; nella condivisione delle comunicazioni all’esterno ein ultimo, forse la più importante, l’assoluta indipendenza dalle istituzioni e dalla politica.
Il sindacato in Acciaierie D’Italia può raccontare di percorsi chestando su questi principi, ha prodotto iniziative e lotte che hanno portato, tra i tanti, all’accordo del 6 settembre 2018 messo in discussione poi dal Governo Conte II.
Oggi non serve nessuna fuga in avanti o voglia di primeggiare in una partita che deve avere come suo primo ed unico obiettivo, il benessere dei lavoratori e delle comunità ove insistono i siti del gruppo Acciaierie D’Italia. Ci adopereremo fin da subito perché il percorso iniziato unitariamente di confronto con il Ministro Urso, veda una rapida riconvocazione del tavolo al MIMIT per affrontare immediatamente tutti i nodi della vertenza.