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Terziario. L’11 giugno a Roma la II Conferenza Organizzativa della Fist Cisl. Oltre 300 i delegati a confronto sulle linee programmatiche della federazione del terziario della Cisl

Roma, 7 giugno 2019 – Il terziario si conferma comparto prevalente dell’economia italiana dove si concentra oltre il 70% dell’occupazione in un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da forme di impiego riconducibili alla gig economy.
Ma come ampliare diritti e tutele ai nuovi lavori dell’economia on demand a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro? L’11 giugno a Roma la II Conferenza Organizzativa della Fist Cisl – la Federazione Italiana dei Sindacati del Terziario nata nel 2014 dall’accorpamento delle federazioni sindacali del commercio turismo e servizi e del lavoro autonomo, atipico e somministrato Fisascat Cisl e Felsa Cisl – si confronterà sui nuovi scenari e sulle linee programmatiche da attuare per assicurare nuove forme di rappresentanza e tutela nel settore dei servizi nell’era dell’innovazione digitale e dell’invecchiamento demografico.
I lavori si apriranno con la relazione introduttiva del segretario generale della Fist Cisl nazionale Pierangelo Raineri e con l’intervento di Alke Boessinger, segretaria geenrale aggiunta di UniGlobal Union, il sindacato internazionale del terziario e dei servizi. A seguire il dibattito degli oltre 300 delegati e l’intervento conclusivo della segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan.
«Partiremo da un’analisi del sindacato del terziario, interlocutore attento alle evoluzioni del mercato del lavoro e ai nuovi scenari economici che inevitabilmente riflettono sulle condizioni di impiego di milioni di lavoratori per i quali il sindacato dovrà essere sempre più capace, attraverso la contrattazione e strategie e politiche negoziali, di assicurare salari adeguati, nuovo welfare e soprattutto l’occupabilità ai tanti esclusi dal mercato del lavoro» ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri. «Affrontare i temi economici, sociali ed occupazionali e ragionare sugli scenari globali e sulle prospettive del lavoro nel terziario, comparto sempre più prevalente della nostra economia e nel mondo – ha concluso il sindacalista – è inevitabile per un sindacato che sempre più vuole interpretare le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del terzo millennio».

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