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Terziario. Unicoop Tirreno, sì a linee guida su ristrutturazione negozi sud del Lazio. Dell’Orefice (Fisascat Cisl): “Salvaguardato il principio della volontarietà espressa dai lavoratori”

Pubblicato il 4 Apr, 2019

 

Roma, 4 aprile 2019 – Fumata bianca al tavolo tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs e la direzione della cooperativa di consumatori Unicoop Tirreno. Al centro del confronto la ristrutturazione della rete commerciale del Sud del Lazio, con la chiusura dei quattro punti vendita di Pomezia via Cavour, Velletri, Aprilia e Frosinone e la riorganizzazione dei tre negozi di Colleferro, Genzano e Pomezia Via del Mare mentre il negozio di Fiuggi non sarà interessato dalla riorganizzazione.

Le parti hanno siglato l’accordo sulle linee guida sulla ristrutturazione. L’intesa prevede che nessuno dei 145 lavoratori coinvolti dal piano esuberi verrà licenziato; è previsto un piano di incentivazione economica all’esodo volontario pari a 37mila euro lordi con il criterio della non opposizione al licenziamento. Per chi opterà volontariamente per il trasferimento l’incentivo varia da 2.500 euro netti fino ad un massimo di 7.500 euro netti. Garanzie anche sui trasferimenti operati dall’azienda con l’integrale applicazione delle condizioni economiche previste dal contratto integrativo vigente. A livello territoriale rimarrà aperto il confronto per verificare il piano di riorganizzazione.
Per i sindacati «l’accordo è la migliore soluzione al problema degli esuberi ma resta il rammarico per la scelta della cooperativa di chiudere i quattro negozi se pur alcuni avevano perdite rilevanti. Le politiche commerciali attuate da Unicoop Tirreno sono state evidentemente inefficaci, eclatante la recente trasformazione del punto vendita di Colleferro in Ipercoop».
Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice «l’intesa raggiunta salvaguarda il principio della volontarietà per quanti vorranno uscire dal perimetro aziendale ed investe su percorsi di mobilità interni all’impresa con un dignitoso incentivo in termini di ristoro per le distanze da sostenere». La vertenza Unicoop Tirreno ha ancora molte criticità da affrontare che verranno verificate nelle prossime settimane. «Le imprese cooperative, per i valori che incarnano nell’ambito dell’economia del nostro paese – ha concluso il sindacalista – dovrebbero essere maggiormente sensibili alle ricadute sociali che i piani di riorganizzazione e ristrutturazione inevitabilmente producono».

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