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Campania. Sviluppo, Cisl: “Basta con politiche emergenziali. Occorre una visione strategica”

Napoli, 1 dicembre 2020 – Zes, politiche fiscali di vantaggio per anziani e fragili, la semplificazione, transizione energetica delle imprese, precariato, giovani, donne e capitale umano sono alla base della Piattaforma 2020 della Cisl Campania, oggetto della seduta del Consiglio generale che si è tenuto oggi alla presenza della segretaria generale Annamaria Furlan e del presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca. Il documento è un contributo di merito alla discussione in atto sulla più efficace allocazione delle risorse a disposizione e contiene una serie di proposte per lo sviluppo della regione. “Dare inizio ad una stagione straordinaria di condivisione, di partecipazione delle scelte sarebbe quanto mai utile in questo periodo non convenzionale. Le emergenze non si possono affrontare rimandando a domani, ma nell’immediato con armi diverse, a partire dalle competenze e una politica di scelte condivise – ha affermato Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl Campania. Non è più tempo di politiche assistenziali dettate dall’emergenza e prive di una precisa visione strategica: alla Campania ed al Mezzogiorno più in generale servono interventi strutturali per il lavoro e la crescita, capaci di impattare in maniera decisa sulle criticità e le inefficienze dei nostri territori, ma anche in termini tangibili di crescita del PIL e dell’occupazione”.
Per la Cisl il primo nodo da affrontare è quello delle risorse ordinarie sia relative alla spesa corrente che per investimenti per il Mezzogiorno.~~Per la Cisl Campania occorre un disegno organico, che colleghi i diversi settori in una logica di integrazione funzionale, facendo leva innanzitutto su quelli distintivi e trainanti dell’economia campana. “E’ quanto mai urgente- ha concluso la leader della Cisl Campania- ristabilire i parametri di una condivisione vera, inaugurando una rinnovata stagione di confronto con la Regione, basata su un dialogo reale e rispettoso delle prerogative di ciascuno. Lo stato di emergenza non può e non deve comportare la compressione degli spazi del confronto democratico, mancato in tutti questi mesi di pandemia”.

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