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Basilicata. Politica di coesione 2021-2027, Cgil, Cisl, Uil regionali denunciano il mancato coinvolgimento delle parti sociali

“Adesso ci appelleremo alla commissione europea per la riapertura del confronto” si legge in una nota congiunta di Cgil, Cisl, Uil Basilicata che così prosegue:
“Il dialogo sociale è un pilastro della prassi e della politica europea, perché punta a migliorare la governante attraverso il coinvolgimento delle parti sociali nella fase decisionale e nell’attuazione, esso rappresenta l’integrazione e la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali del lavoro e, di conseguenza, non solo contribuisce allo sviluppo dell’occupazione e dei settori produttivi, ma ne migliora la qualità.
Al fine di valorizzare al massimo l’impatto dei fondi europei è essenziale che le autorità degli Stati membri a tutti i livelli — nazionale, regionale e locale — collaborino strettamente tra loro e in partenariato con sindacati, datori di lavoro, organizzazioni non governative coinvolgendo i partner nella pianificazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei progetti sostenuti con fondi europei, gli Stati membri saranno cosi più in grado di garantire che tali fondi siano spesi laddove sono maggiormente necessari e nel miglior modo possibile.
È per questo che è stato definito un codice di condotta europeo sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei, che all’ articolo 5 “Consultazione dei partner pertinenti nella preparazione dell’accordo di partenariato e dei programmi”  recita che al fine di garantire la trasparenza e il coinvolgimento effettivo dei partner pertinenti, gli Stati membri e le autorità di gestione li consultano sul processo e sulla tempistica della preparazione dell’accordo di partenariato e dei programmi. A tal fine, essi li tengono pienamente informati del loro contenuto e delle eventuali modifiche.
Tra l’altro l’Accordo di Partenariato 2021-2027 notificato alla Commissione Europea prevede esplicitamente che il coinvolgimento del partenariato in tutte le fasi di preparazione, attuazione e valutazione dei programmi dovrà avvenire nel rispetto, appunto, dei Regolamenti europei e del codice di condotta europeo sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei.
Per quanto riguarda la consultazione dei partner interessati, gli Stati membri tengono conto della necessità di: a) comunicare tempestivamente le informazioni pertinenti e renderle facilmente accessibili; b) dare ai partner tempo sufficiente per analizzare e commentare i principali documenti preparatori, il progetto di accordo di partenariato e i progetti di programmi; c) mettere a disposizione canali attraverso i quali i partner possono porre domande, fornire contributi ed essere informati del modo in cui le loro proposte sono state prese in considerazione: d) divulgare i risultati delle consultazioni.
Questo attiene quindi al metodo che si sarebbe dovuto adottare per la programmazione fondi FERS e FSE plus 2021-2027 in Basilicata, che è cosa ben diversa dal piano strategico regionale che è un documento adempimento ai sensi dell’ art 45 dello Statuto regionale a cura della Giunta regionale.
Mai sono stati organizzati, analogamente a quanto fatto da altre regioni dalla fine del 2020 e per tutto il 2021, tavoli tematici preparatori alla definizione della programmazione dei fondi FERS e FSE plus 2021-2027 secondo le indicazione europee sui cinque obbiettivi strategici di policy ossia policy 1 Europa quindi Basilicata più intelligente, policy 2 Europa – Basilicata più verde, policy 3 Europa – Basilicata più connessa, policy Europa più sociale ed inclusiva, policy 5 – un’Europa più vicina ai cittadini.
Un documento di 260 pagine è stato inviato alla Commissione Europea, nei mesi scorsi, senza che prima di allora il sindacato ne avesse, non diciamo condiviso, ma almeno letto mezza pagina, anche a fronte di nostre ripetute richieste di informazione in ogni occasione di incontri istituzionali. Solo il 23 giugno 2022 ci è stato inviato il documento di programmazione Fondi FERS ed FSE plus trasmesso nei mesi scorsi alla Commissione europea, quindi nella fase della programmazione che imposta i capisaldi degli interventi il Sindacato è stato completamente escluso.
Il Programma predisposto dalla Giunta ripete ancora una logica tradizionale di indicazione frammentaria di interventi senza una visione d’insieme e senza un accenno alla logica pluri-fondo. Inoltre non c’è una indagine preliminare dei fabbisogni né si prefigura uno scenario di impatto sociale occupazionale degli interventi. Anche le affermazioni sul Partenariato sono generiche non si individua una modalità di co-progettazione attuazione e verifica con il protagonismo del Partenariato stesso, ed un coinvolgimento non formale della rete degli enti locali e delle rappresentanze imprenditoriali.
Per queste ragioni rappresenteremo alle competenti istanze della commissione europea il mancato coinvolgimento del partenariato con relativo inosservanza dei regolamenti, quindi si chiede la riapertura del confronto su un nuovo documento condiviso”.

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