A livello nazionale interessa 550 mila lavoratori, mentre sono quasi 8 mila quelli modenesi del comparto: 4.588 dell’Ausl e 3.297 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, tra i quali infermieri, tecnici di radiologia, amministrativi, ostetriche e ricercatori, solo per citarne alcuni. «Con il nuovo ccnl si riconoscono aumenti e indennità specifiche ai lavoratori della sanità pubblica che soprattutto in questi ultimi due anni si sono distinti per abnegazione e impegno in una fase drammatica per la vita del nostro Paese – dichiara il segretario generale aggiunto della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale Gennaro Ferrara – Con questo contratto il sistema di classificazione passa dalle attuali categorie alle nuove aree, garantendo a tutto il personale nuove opportunità di crescita economica. Si definisce un nuovo sistema di incarichi, in grado di riconoscere competenze e responsabilità, completando quel percorso di innovazione avviato con il precedente rinnovo contrattuale. Viene aggiornato il sistema indennitario ampliando la platea dei destinatari. Si riapre alla possibilità di accesso all’area superiore con selezioni interne e si consegnano nuove opportunità alla contrattazione decentrata». Gli arretrati, maturati dal 1° gennaio 2019, e gli aumenti economici possono essere riconosciuti già nella busta paga di novembre e comunque non oltre trenta giorni dopo la sottoscrizione dell’accordo. «La firma del nuovo contratto non rappresenta per noi un punto di arrivo – continua Ferrara – L’aumento dell’inflazione, cioè la tassa più subdola che colpisce soprattutto chi vive solo del proprio salario, ci impone di proseguire nello sviluppo normo-economico del comparto per avvicinare i salari ai livelli europei. I professionisti sanitari meritano il pieno riconoscimento dei percorsi formativi svolti e soprattutto – conclude il segretario generale aggiunto della Cisl Fp Emilia Centrale – hanno diritto a veder riconosciute le responsabilità del ruolo che esercitano quotidianamente nei reparti».