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Cisl: Regione Lazio inspiegabilmente ferma su sin Valle del Sacco 

Pubblicato il 17 Mag, 2022

L’autorizzazione da parte del MISE di un accordo con l’azienda Laziale dei Fratelli Mazzocchia per realizzare un investimento di oltre 6 milioni di euro nel settore della progettazione e realizzazione di automezzi compattatori ad alta efficienza e basso impatto ambientale e la sfida lanciata dalla più grande realtà produttiva del settore del cemento italiano, attraverso il programma di Open innovation della Regione Lazio gestito da Lazio Innova, Italcementi,  che chiede agli innovatori (startup, maker, Pmi e liberi professionisti) di ripensare e rigenerare i propri spazi di accoglienza e accesso sono esempi che vanno nella direzione giusta. Quella della sostenibilità e dell’economia circolare. Due argomenti che da anni la CISL del Lazio insieme alle Federazioni Regionali di Categoria sta portando avanti parallelamente alla  battaglia per la sburocratizzazione. Il rischio, infatti, è che a causa della troppa burocrazia si verifichi quello che è stato battezzato “Effetto Catalent”.Per questo non riusciamo a comprendere come mai dopo l’annuncio sul Sin Valle del Sacco fatto alcune settimane fa dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, durante l’Assemblea di Unindustria Lazio, proprio per evitare altre fughe simili a quella della Catalent, sia tutto fermo e non si siano fatti passi in avanti. Cosi in una nota Enrico Coppotelli Segretario Generale CISL Lazio

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