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Lazio. Sindacati: “Turismo Roma. Doppia beffa per i lavoratori del Majestic: venduta la struttura dopo i licenziamenti”

Pubblicato il 9 Lug, 2022

“Lo avevamo sospettato da subito e denunciato pubblicamente: dietro al licenziamento dei 47 lavoratori dell’Hotel Majestic di Via Veneto, a fine marzo, c’è stata un’operazione speculativa ai danni dei dipendenti. Ma non pensavamo che la conferma sarebbe arrivata così presto e a mezzo stampa. È della settimana scorsa la notizia, con tanto di comunicato stampa dell’acquirente, della cessione della struttura a Boscalt Hospitality, fondo di investimento di Edmond de Rothschild Private Equity, da parte della proprietà, E.G.A. Esercizio Grandi Alberghi. Un doppio smacco per i lavoratori, coinvolti in una delle troppe vertenze di questo difficile 2022 per il settore alberghiero”. Così in una nota congiunta Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs di Roma e Lazio. 

“La cessione – continuano i sindacati – non è stata oggetto di alcuna comunicazione alle organizzazioni sindacali. Anche questo elemento sarà portato nelle aule di tribunale. Resta purtroppo senza risposta, assenza che pesa in queste vicende, la nostra richiesta al tavolo di crisi aperto dal ministro del Lavoro Orlando e da quello del Turismo Garavaglia proprio sulle procedure di licenziamento che hanno interessato la Capitale. Servivano strumenti, come il prolungamento del diritto di prelazione in caso di ristrutturazione o cessione, per evitare che le operazioni speculative venissero scaricate sui lavoratori, ma non sono arrivati”.  

“Non possiamo però nascondere come nella Capitale si stiano percorrendo anche strade diverse, come quella intrapresa con l’accordo sottoscritto a inizio di questa settimana con la nuova proprietà del Grand Hotel de la Minerve che, pur in assenza di strumenti conservativi e a struttura chiusa per ristrutturazione, ha garantito 4 anni di diritto alla riassunzione per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, alle stesse condizioni normative ed economiche. Un segnale in controtendenza che ci dimostra come il personale possa essere tutelato e valorizzato, riqualificato se necessario, pur dovendo affrontare dei sacrifici. Mentre i casi di Sheraton, Majestic, Cicerone e delle troppe vertenze aperte tra l’inizio dell’anno e la primavera hanno seguito un percorso spesso feroce, pur in presenza di strumenti di tutela che le aziende hanno deciso di non utilizzare, a partire dagli ammortizzatori sociali appena riformati, – concludono le organizzazioni sindacali – il caso del Grand Hotel de La Minerve dimostra come un’altra strada sia percorribile”.

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