I dati INAIL pubblicati oggi e riguardanti il periodo gennaio/dicembre 2022 rilevano per la Lombardia 131.692 denunce d’infortunio di lavoratori residenti in Lombardia, con una crescita del 26,8% rispetto al 2021 (103.823). Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 177 (nel 2021 furono 164), più di 3 infortuni mortali ogni settimana in regione.
La parte maggiore degli infortuni è imputabile ai più comuni fattori prevenibili di rischio (scivolamenti, inciampi e cadute in ambiente di lavoro; problemi di assetto su utensili, macchine, impianti il più delle volte a causa di protezioni assenti, manomesse o inadeguate; cadute dall’alto; movimentazione e caduta di carichi sospesi). Gli infortuni che hanno avuto luogo in occasione di lavoro sono stati l’86% (113.214) delle denunce totali in Lombardia; il resto delle denunce sono riferite ad accadimenti infortunistici in itinere, nel percorso casa-lavoro (18.478).
“Sanità e assistenza sociale” è il settore di attività che rileva il picco maggiore di denunce d’infortunio (14.844 nel 2022, in aumento rispetto al 2021 che segnava un dato di 5.558 denunce). A seguire, hanno avuto maggiori accadimenti infortunistici le attività di “Trasporto e magazzinaggio” (7.768), il “Commercio all’ingrosso e al dettaglio-riparazione di autoveicoli e motocicli” (6.271), le “Costruzioni” (5.296); le attività di “Fabbricazione di prodotti in metallo” (4.260). Tutti valori in netto aumento rispetto all’anno precedente.
La provincia di Milano, con 46.935 denunce d’infortunio (il 35,6% degli infortuni totali in Lombardia, +34,9% sul 2021), con le province di Brescia (20.244, +43,2%); Monza e Brianza (9.891, +35,2%), sono quelle con la crescita maggiore di denunce d’infortunio nel 2022 a confronto con l’anno precedente. Per rilevante numero d’infortuni sul totale lombardo, ma con valori di crescita più contenuti rispetto2021, ci sono le province di Bergamo (13.598, +14%) e Varese (9.895, +16,2%). Le province con il maggior numero di infortuni mortali sono state: Milano 56 ; Brescia 34; Bergamo 17; Mantova 16; Varese 13; Cremona 11; Pavia 8; Monza e Brianza 7; Como 7; Lecco 3; Sondrio 3 e Lodi 2.
In aumento nel 2022 sono anche le denunce di malattia professionale: 3.231 denunce (nel 2021 sono state 2.854). Le malattie professionali sono, peraltro, un dato fortemente condizionato, per difetto, da perduranti difficoltà di emersione. Quanto è stato rilevato dal report di INAIL è solo la punta dell’iceberg che non rileva le migliaia di quasi-infortunio, né può dare conto della mancata emersione delle malattie professionali per omessa denuncia.
“Questi dati mostrano – sostiene Ugo Duci, segretario generale della CISL lombarda – che l’attività di prevenzione degli infortuni in Lombardia, sia per i profili che attengono la gestione dei rischi specifici nelle aziende, sia per l’esiguità dei controlli da parte dei servizi ispettivi, è gravemente insufficiente. Infatti,nonostante l’attuale andamento infortunistico, il numero delle imprese controllate in Lombardia è stato negli ultimi cinque anni in progressiva diminuzione. “Bisogna risolvere – prosegue Duci – la persistente e gravecarenza di personale dei servizi di ATS che devono vigilare sul rispetto delle norme per la tutela della salute e sicurezza. Regione Lombardia spenda le risorse che ha e che sono destinate obbligatoriamente alla prevenzione per attuare un serio programma di assunzioni, anzitutto di tecnici della prevenzione e medici del lavoro. Si intervenga già a partire dalla scuola secondaria per attrare i giovani che stanno terminando il ciclo di studi ai corsi universitari per le professionalità e le specializzazioni della prevenzione di cui in Lombardia c’è estremo bisogno.”