Puglia. 28 bus dalla regione per la Manifestazione di domani a Napoli “per lo sviluppo del Mezzogiorno”. Castellucci: “Migliaia di pugliesi chiederanno il riavvio di una stagione di riforme”

“Dopo centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro, partiranno 28 pullman della Cisl Puglia, organizzati dalle strutture confederali provinciali e dalle federazioni di categoria, da ogni angolo della regione per la manifestazione interregionale che si terrà a Napoli sabato prossimo, dopo quelle di Bologna e Milano, per riannodare immediatamente il confronto del governo con le parti sociali”. Così Antonio Castellucci, Segretario generale della Cisl Puglia, alla vigilia della manifestazione unitaria nel capoluogo campano. Migliaia i pugliesi coordinati dalla Cisl, con bus e altri mezzi di trasporto, tra lavoratrici, lavoratori, pensionati e pensionate, oltre a tutto il gruppo dirigente regionale, che riproporranno la necessità di riavviare una stagione di riforme collocando al centro la ripresa del Mezzogiorno con investimenti e nuova occupazione per affrontare l’emergenza inflazione salvaguardando il potere d’acquisto di salari e pensioni, come già richiesto con le piattaforme unitarie nazionali. Anche in Puglia poniamo la necessità di nuove politiche industriali e investimenti che transitano da una nuova politica dei redditi e dal rinnovo dei contratti come dalla piena attuazione del PNRR e dalla capacità di spesa di tutte le risorse comunitarie a disposizione.
È su questo terreno che vogliamo confrontarci e affrontare anche la questione meridionale, consci che perdere le opportunità del PNRR e delle risorse comunitarie destinate alla Puglia e alle altre regioni del Sud significherebbe condannare il Mezzogiorno ad un divario economico e sociale maggiore rispetto alle altre aree del Paese e dell’Europa.
Auspichiamo per il futuro condizioni di vita sempre migliori, una sanità appropriata, una crescita occupazionale, in particolare per giovani e donne, lavoro stabile, ben retribuito e sicuro contrastando ogni forma di sfruttamento, di caporalato e di vessazione delle mafie.
Bene comune, crescita economica e sociale saranno possibili solo con la piena corresponsabilità di tutti, istituzioni, politica e parti sociali, con un Patto sociale che garantisca partecipazione, democrazia economica, equità e sviluppo dei territori.

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