Nella riunione del Consiglio generale della FNP- Cisl Sardegna, in programma venerdì 18 novembre ( ore 10- località “Santa Cristina”- Paulatino), non si parlerà solamente dell’integrazione della segreteria ( due nuovi componenti, di cui una donna, che affiancheranno il segretario generale Alberto Farina), ma anche degli ultimi sviluppi del problema-pensioni nella trattativa Governo-Sindacati.
«I pensionati sardi di oggi e quelli di domani devono vigilare particolarmente perchè davanti a chi deve andare in pensione non ricompaia lo scalone di 5 anni. Soprattutto a rischio in Sardegna – dice il segretario generale Alberto Farina – sono i lavoratori ( oggi giovani) penalizzati dal sistema contributivo puro. Costoro, infatti, a causa del mercato del lavoro sardo, caratterizzato da frequente alternanza tra periodi di occupazione e altri di disoccupazione, rischiano di avere una pensione al limite della sopravvivenza. La Cisl propone il ricorso a un sistema di contributi di garanzia indennizzando quanti dimostrano attraverso periodi di formazione l’effettiva volontà di collocarsi nel mondo del lavoro».
«La Sardegna – dice Farina – è la regione italiana col più basso indice di natalità. Oltre gli incentivi e l’estensione dei diritti e i bonus relativi l’assistenza ai figli dalla nascita fino al compimento dei 18 anni di età, sarebbe opportuno prevedere la riduzione, per le donne, del requisito pensionistico di 12 mesi per ogni figlio, senza pregiudicare il calcolo della pensione: anche questo sarebbe un incentivo alla maternità».
« Inoltre è urgente far decollare la pensione complementare attraverso una forte riduzione della tassazione sui fondi pensione, aprendoli alla gestione dei lavoratori. Si tratta di fondi pensione non di rendite finanziarie».
Al Consiglio generale FNP, aperto dalla relazione di Alberto Farina, interverranno anche il segretario nazionale Emilio Didonè e il segretario generale Cisl Sardegna, Gavino Carta.