All’indomani dell’approvazione in Senato della legge sulla partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese, il segretario generale della Cisl Veneto, Massimiliano Paglini: “Un’opportunità straordinaria per il Paese, un pilastro per una nuova democrazia economica”. La proposta: “Si istituisca presto in Veneto un Osservatorio regionale per promuovere la legge, vigilare sulla sua applicazione, monitorare le buone pratiche”. Domani l’intervento di Daniela Fumarola, segretaria generale di Cisl nazionale, e l’elezione del segretario e della Segreteria.
———————————————————————————————————————————————————————————————————-
Mogliano Veneto (Treviso), 15 maggio 2025 – Non poteva aprirsi sotto auspici migliori il 14° Congresso di Cisl Veneto, a Mogliano Veneto fino a domani: è stata approvata ieri in Senato la legge di iniziativa popolare sulla “Partecipazione al Lavoro”, frutto della proposta e di due anni di mobilitazione di Cisl, che promuoverà e potenzierà la partecipazione attiva dei lavoratori e delle lavoratrici nella gestione delle aziende.
«Con grande soddisfazione e orgoglio cislino abbiamo accolto la notizia dell’approvazione della legge – ha sottolineato nella sua relazione Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto, aprendo stamattina il Congresso –. Partecipare è un’assunzione di responsabilità per rigenerare il Paese, un atto che richiede coraggio: una opportunità straordinaria per l’Italia come per il Veneto. Perché non è solo per la crescita delle imprese, ma per la costruzione di una società più giusta, in cui il lavoro non sia semplice fattore produttivo, ma pilastro di democrazia economica. Dove l’impresa è davvero intesa come un bene delle comunità in cui si insedia, si sviluppa, genera valore e valori: in altre parole quel bene comune da proteggere e far crescere insieme ai lavoratori e alle lavoratrici». «La partecipazione è da sempre iscritta nel dna dei veneti – ha aggiunto ancora –, come dimostrano le forme di partecipazione dal basso costruite nella nostra regione, frutto di quella stessa cultura partecipativa e imprenditiva che fu anche fondamento di un fertile connubio tra imprenditori illuminati e tessuto lavorativo. E per promuovere la nuova legge, diffonderla nelle imprese e vigilarne l’applicazione, chiediamo sia istituito presto in Veneto un Osservatorio regionale, che servirà anche a monitorare le migliori pratiche. Insieme alla contrattazione, guardiamo alla partecipazione come a uno degli strumenti di quel “lavoro di qualità” che si è voluto mettere al centro del Congresso, come unico solido pilastro su cui fondare il futuro del Veneto. Un lavoro fatto, oltre che di partecipazione, di salute e sicurezza delle persone, garanzia di pari opportunità per tutti (in particolare le donne), condizioni contrattuali e salariali dignitose, contratti equi, formazione continua».
Da qui il titolo che sta facendo da filo conduttore alle due giornate: “Per il lavoro, per il futuro, per il Veneto. Il coraggio della partecipazione”. Una visione che poggia sui dati, quelli che raccontano le già ben note emergenze e criticità del Veneto, evidenziate anche in questo Congresso, a partire dall’invecchiamento della popolazione (che in un solo decennio vedrà passare il suo picco demografico dalla fascia dei 50-60 anni di oggi a quella dei 60-70 anni). E poi la fuga dei giovani all’estero (-3.759 giovani veneti tra i 18 e i 34 anni nel 2023), un fenomeno che sommato a inefficaci politiche di accoglienza e inclusione delle persone migranti insieme a un mancato ricambio generazionale della nostra forza lavoro (+127,7% gli over 55 occupati nel 2023 rispetto al 2013, solo +36,6% quella degli occupati under 30) acuisce ancor più, per tante imprese, le difficoltà di reperimento del personale, già da tempo lamentate. E ancora la sicurezza nei luoghi di lavoro, ancora troppo spesso messa a rischio (+1,3% per le denunce di infortunio nel 2024 rispetto all’anno precedente, e +19,9% per le malattie professionali); un mondo del lavoro che, pur vedendo in crescita i numeri dell’occupazione, si presenta in parte ancora frammentario e “povero” per la fragilità di tanti contratti e la mancata crescita dei salari. E ancora, una congiuntura economica critica – in particolare per moda, automotive e termomeccanico, costruzioni –, con 71 crisi aziendali gestite nel 2024 e oltre 14mila lavoratori coinvolti; difficoltà evidenziate anche dalle ore di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) autorizzate, ben cresciute per le imprese industriali di alcuni settori produttivi strategici per il Veneto: +1.398% nel 2024, rispetto al 2023, per quelle della sola filiera automotive veneta, e circa +90% per il tessile e l’abbigliamento. Ma anche una crisi abitativa dalle molte facce, colpevole non poco della scarsa capacità attrattiva del territorio per giovani e nuovi potenziali lavoratori; non da ultimo un sistema sociosanitario che arranca e fatica a stare al passo con i tempi, e ancor più per questo ha bisogno di essere ri-progettato con il contributo di tutti gli attori.
Tante le sfide aperte, condivise con l’Italia e in parte con la stessa Europa, in quest’epoca così difficile e attraversata da radicali cambiamenti. Ma anche tante potenzialità di un territorio come il Veneto, che in più occasioni ha dimostrato di saper essere laboratorio di innovazione, il cui patrimonio “genetico” potrà essere driver di rilancio e sviluppo. «E se il lavoro di qualità è la leva per garantire futuro al Veneto, viene da sé che l’azione sindacale resta, deve restare centrale – ha ribadito ancora il segretario –. Per questo, con la consapevolezza del nostro compito e insieme della responsabilità che ne deriva, lanciamo l’appello a un’alleanza nuova. Ognuno col proprio differente compito e ruolo: sindacati, istituzioni, imprese e associazioni di categoria, terzo settore, per concorrere al migliore domani per il Veneto. A ciò sarà improntato il lavoro dei prossimi anni, mettendo a patrimonio comune le nostre competenze, idee ed energie».
Un appello trasmesso ai numerosi ospiti, istituzionali e non solo, presenti e in molti intervenuti a portare il proprio saluto: oltre al videomessaggio del presidente Luca Zaia e alla lettera del patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia, dal palco gli assessori regionali Roberto Marcato, allo Sviluppo economico, e Valeria Mantovan, all’Istruzione, Formazione e Lavoro, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il presidente di Anci Veneto Mario Conte, il presidente di Cna Veneto Moreno De Col, il sindaco di Rovigo Valeria Cittadin, i segretari generali di Cgil Veneto Tiziana Basso e di Uil Veneto Roberto Toigo, il direttore di Inps Veneto Filippo Pagano, la rappresentante dell’Ambasciata popolare della Belarus in Italia Yuliya Yukhno,…
A chiudere i lavori della prima giornata l’intervento di Ignazio Ganga, della Segreteria nazionale di Cisl, che ha evidenziato il valore della legge per la partecipazione: «Finalmente approvata in Senato la norma che da settantasette anni, ossia dalla promulgazione della Costituzione, attendeva di essere portata a sintesi. Un sogno diventato realtà, un risultato straordinario, direi storico, per la nostra organizzazione, nata proprio sulla tesi partecipativa. Da oggi i lavoratori avranno una prospettiva diversa, perché potranno partecipare alla gestione delle imprese. Sarà sicuramente rafforzata la contrattazione e sotto il profilo gestionale, economico, finanziario, organizzativo e consultivo senz’altro il ruolo dei lavoratori andrà ad innovarsi per restituire più diritti al lavoro».
Domani mattina l’intervento di Daniela Fumarola, segretaria generale di Cisl nazionale e l’elezione del segretario generale di Cisl Veneto e della Segreteria che guiderà l’organizzazione per il prossimo quadriennio.