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Veneto. Scavazzin (Cisl): “Verso il lavoro ibrido. Nuove regole per una nuova modalità di lavoro”

Pubblicato il 19 Lug, 2022

I cambiamenti profondi che la pandemia ha imposto nel mondo del
lavoro impongono ora scelte importanti su orari, flessibilità, presenza
, organizzazione. Una risposta sta venendo dal lavoro ibrido, l’alternanza
tra lavoro da remoto e in presenza, ma le incognite
sull’applicazione di questa modalità sono tante. Ne hanno parlato
questa mattina al centro culturale San Gaetano rappresentanti del
mondo del lavoro, dell’impresa e delle istituzioni in un incontro
dal titolo “La nuova organizzazione del lavoro verso una modalità
“ibrida”: maggiore produttività e miglior benessere?”,
organizzato dalla Cisl Padova Rovigo. «Lo smart working va
contrattualizzato – ha detto il segretario generale Samuel
Scavazzin – e l’unica strada possibile è la contrattazione.
Dobbiamo avviare una riflessione a 360° che coinvolga politica, impresa
e sindacato affrontando con maturità tutte le questioni
collegate all’organizzazione del lavoro. Lavorare in sinergia non
è solo auspicabile, è indispensabile. E lo si deve fare tramite la
contrattazione e in particolare la contrattazione di secondo livello, aziendale
o territoriale. Tutto il vulnus gira intorno ai rapporti
sindacali. Alla Cisl non interessa fare la guerra all’azienda, ma
aumentare il benessere dei lavoratori e con esso anche la
produttività».
L’incontro è stato aperto da un saluto dell’assessora al sociale
del Comune di Padova Margherita Colonnello, che ha ringraziato la
Cisl «per aver organizzato questo convegno e per occuparsi di temi
importanti come quello oggetto di questo incontro, confermandosi
un’avanguardia di pensiero in tutto il Paese. Penso che un
lavoratore che riesca a conciliare la vita e il lavoro non solo
aumenti il proprio benessere, ma migliori la qualità del lavoro in
azienda e contribuisca al benessere della città». L’argomento è
stato introdotto dalla segretaria territoriale della Cisl Padova
Rovigo Francesca Pizzo. «Il 2022 sarà comunque l’anno della
trasformazione – ha osservato – Dobbiamo trovare un nuovo
equilibrio tra il lavoro da remoto e lavoro in presenza, individuando
i fattori positivi di entrambi e prevenendo le possibili difficoltà.
Dal punto di vista sindacale, ci aspetta un grande lavoro che dovrà
concentrarsi sulle modalità applicative di linee guida, già
tracciate con un attenzione in più al diritto alla disconnessione,alla
gestione della sicurezza e degli strumenti idonei, alla
riqualificazione e alla progressione di carriera. Tutti punti citati
nel protocollo condiviso con il governo. La Cisl di Padova Rovigo
desidera attivare un confronto costruttivo su un argomento che può
renderci protagonisti, come territorio, viste le importanti sfide di
entrambe le provincie, di un profondo ed innovativo cambiamento, che
andrà accompagnato e gestito».
Distruzione e ricostruzione, polarizzazione, mismatching, calo
demografico sono le caratteristiche che incidono maggiormente sul
mercato del lavoro attuale secondo il direttore di Veneto Lavoro
Tiziano Barone, che si è soffermato sul tema delle dimissioni, per
le quali si registra una caduta in corrispondenza con il congelamento
del mercato dovuto alla pandemia e il successivo rimbalzo a seguito
del ritorno alla normalità (o quasi) nella prima metà del 2021, con
poi una tendenza alla stabilizzazione del tasso di crescita.
«Generalmente – ha commentato – chi si sposta lo fa per cambiare
lavoro all’interno dello stesso settore. I dati ci dicono che chi
si è dimesso ha trovato lavoro entro 5 giorni. I cambiamenti sono
dovuti alla ricerca di una maggiore comodità o per un desiderio di
realizzazione personale. Anche il welfare aziendale rappresenta un
fattore chiave».
Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre al segretario Scavazzin,il
responsabile delle relazioni sindacali di Assindustria
Venetocentro Stefano Sancio, che ha sottolineato come «inserire il
concetto di lavoro autonomo nel lavoro privato apre tutta una serie
di problemi, che vanno affrontati condividendo decisioni e
responsabilità», il vice presidente vicario della Provincia di
Padova Vincenzo Gottardo, secondo il quale «abbiamo bisogno di fare
un passo avanti culturale per capire quali sono gli apporti
migliorativi che un tempo rivisto del lavoro può portare alla
qualità del lavoro e della vita» ed Elisabetta Tono di
Confartigianato Imprese Padova, che ha sottolineato come «tenere il
passo con la nuova organizzazione del lavoro è la sfida del futuro,
che ogni imprenditore deve affrontare per attirare nuovi talenti».
Nelle conclusioni, il segretario Samuel Scavazzin è tornato sul tema
della contrattazione. «Non possiamo arrivare al paradosso che
un’azienda dia maggior liberà a discapito dell’avanzamento di
carriera. Bisogna evitare il pericolo che puntando ad un obiettivo
positivo si vadano a penalizzare alcuni lavoratori. E queste cose si
evitano con la contrattazione. Dobbiamo ragionare su questa
eventualità. Anche per questo la sinergia è fondamentale. Una
questione importante è quella della formazione, sulla quale noi come
sindacato siamo in prima fila. In questo momento viviamo una fase in
cui si cerca maggior benessere e produttività, ma stiamo cominciando
a ragionare per obiettivi, ovviamente condivisi. Se ne parla anche
nel pubblico impiego e questo è importante perché si è rotto un
tabù. Il sindacato deve fare la sua parte e col mondo del lavoro
cambierà anche il modo di fare sindacato. Non sarà facile, ma una
visione ostativa tra azienda e lavoratori non porta da nessuna parte.
Solo la contrattazione può portare un miglioramento verso un maggior
benessere dei lavoratori».

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