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Lazio. Lavoratori della metro C in assemblea dichiarano all’unanimità lo stato di agitazione. Dopo il nuovo stop in protesta al Campidoglio

Pubblicato il 25 Giu, 2020

25 giugno 2020 – I sindacati FenealUil di Roma, Filca Cisl di Roma e Fillea Cgil di Roma insieme ai lavoratori della Metro c hanno dichiarato all’unanimità lo stato di agitazione ed indetto una manifestazione di protesta giovedi 2 luglio alle ore 14.00 presso piazza del Campidoglio al termine di un’assemblea che si è tenuta presso il campo base di via dei Gordiani. Inoltre la FenealUil di Roma la Filca Cisl di Roma e la Fillea Cgil di Roma hanno mandato una richiesta d’incontro alla Sindaca Raggi e agli Assessori competenti. I sindacati ed i lavoratori chiedono risposte immediate sulla ripartenza per la ripresa dell’attività produttiva e risposte certe sul futuro del proseguimento dell’opera, per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti metro C e dell’intero indotto, oltre che per la mobilità dei romani. “Dalla parte politica e dai dirigenti capitolini” dichiarano Filca Cisl di Roma Fillea Cgil di Roma e FenealUil di Roma, ”manca una volontà di assumere posizioni chiare e certe nei confronti dei lavoratori ma anche della cittadinanza che ha bisogno di un’opera fondamentale per la mobilità. Sono anni che come federazioni di categoria chiediamo un confronto che viene sistematicamente negato. Il 16 giugno la Società Consortile Metro C ha informato i sindacati e le Rappresentanze Sindacali Aziendali che nuovi problemi determinavano ancora una volta il fermo delle attività e che la possibile ripresa delle lavorazioni, non era più prevista per il 27 Giugno, data di ultimazione della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria. Per questo motivo la Società Metro C comunicava l’intenzione di proseguire con la proroga della Cassa Integrazione per ulteriori 13 settimane, a decorrere dal 29 giugno 2020. I lavoratori sono stanchi e preoccupati per il loro futuro anche perché l’incertezza delle scelte politiche ed amministrative fanno presagire che l’unica sicurezza all’orizzonte sembra essere l’apertura di una procedura di licenziamenti. Non vogliamo diventare vittime di una campagna elettorale, perché tale immobilismo porterebbe ad un aumento della disoccupazione. Ora siamo stanchi delle promesse e vogliamo atti concreti, chiediamo risposte certe sul futuro del proseguimento dell’opera, per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti metro C e dell’intero indotto, oltre che per la mobilità dei cittadini romani.”

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