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Lazio. Roma Metropolitane, Fit Cisl: “Oggi in assemblea emersa tensione lavoratori, domani incontro su Fis”

Pubblicato il 27 Gen, 2021

Roma, 27 gennaio 2021 – “Domattina, alle ore 11, si terrà un incontro con il management di Roma Metropolitane per l’esame congiunto della richiesta di Fis per Covid per i dipendenti, di cui ci è giunta notizia ieri. Sarà l’occasione per fare presente che l’odissea che stanno vivendo 137 famiglie di dipendenti, peraltro altamente qualificati, è insostenibile e incomprensibile, e che siamo quantomeno perplessi sulla richiesta di attivazione degli ammortizzatori sociali causa Coronavirus, a quasi un anno dall’inizio della pandemia. Oggi si è tenuta un’assemblea dei lavoratori, indetta dalle Rsa dei sindacati confederali, nel corso della quale è emersa tensione, rabbia e sconforto”.
E’quanto rendono noto il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Luigi Benedetti, segretario regionale responsabile del dipartimento Logistica, Viabilità e Ambiente della Fit-Cisl del Lazio, Danilo Lorenzi, della Fit-Cisl del Lazio, e Vincenzo Ceravolo, Rsa Roma Metropolitane per la Fit-Cisl del Lazio, aggiungendo che “nel mese di dicembre abbiamo inoltrato una richiesta di incontro al Campidoglio e all’azienda, per capire quale strategia industriale sia stata elaborata a sostegno di un’azienda che, occupandosi dei lavori per la metro C e della circolazione in sicurezza delle linee A e B, è molto importante per la mobilità della Capitale, e per fare il punto sul futuro di più di cento famiglie. A tutt’oggi, non abbiamo ancora nessuna risposta, e la nostra preoccupazione per la sostenibilità economica dell’azienda, che già alla fine di marzo potrebbe essere compromessa, aumenta. E’arrivato il momento di comprendere quali siano i disegni per il futuro di Roma Metropolitane, e se questi disegni esistono: finora non abbiamo fatto altro che cercare soluzioni tampone, necessarie per i lavoratori, ma non risolutive. Pretendiamo di vedere una luce, di capire se ci sia o meno una strategia per questa azienda, che rischia la deriva: altrimenti a farne le spese saranno troppi lavoratori, e l’intera città di Roma. Nonostante ogni tentativo di rassicurazione, infatti, un’azienda sull’orlo del fallimento e con i lavoratori in Fis non può che offrire servizi insufficienti al sistema trasportistico della Capitale”.

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