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Lazio. Sindacati: “Pendolari. Necessario aprire il confronto con la Regione”

Pubblicato il 5 Ago, 2019

Roma, 5 agosto 2019. “Le pesantissime condizioni di trasporto che i pendolari del Lazio sono costretti ad affrontare ogni giorno sono purtroppo un dato evidente e incontrovertibile. L’assemblea pubblica del 25 luglio scorso tenuta a Frosinone da Cgil Cisl e Uil coi pendolari, insieme a Federconsumatori ed a Confconsumatori, lo dimostra ampiamente, come accaduto anche nell’altra assemblea pubblica di qualche settimana fa a Campoleone”. Lo dichiarano, in una nota, la Cgil di Roma e Lazio, la Cisl e la Uil del Lazio. “Abbiamo riconosciuto alla Regione l’impegno di risorse importanti sul tema dei trasporti ma gli obiettivi previsti sono ancora lontani, quegli investimenti rimangono in gran parte nei bilanci e restano senza risposte adeguate le nostre richieste di mettere mano alle infrastrutture per raggiungere risultati concreti che rilancino l’occupazione, riducano le emissioni e riescano a rendere più umana la vita di più di un milione di pendolari. Nei casi in cui si aprono i cantieri, a tutti questi problemi si aggiungono i disagi esagerati provocati dalla chiusura delle linee per lavori, come sta accadendo proprio sulla FL6 Roma Frosinone Cassino: la tratta sarà chiusa per un mese intero e finora le risposte date ai pendolari sulle possibili soluzioni alternative non sono state per nulla sufficienti. Va bene aprire i cantieri per le opere pubbliche, ma non si può costringere migliaia di pendolari ad usare l’automezzo privato a causa della mancanza di servizi sostitutivi adeguati, senza neanche corrispondere un indennizzo. È indispensabile attivare navette sostitutive che portino i pendolari direttamente da Colleferro al centro di Roma e viceversa. I comitati dei pendolari più rappresentativi, con i quali intratteniamo rapporti costanti, ci hanno sottoposto richieste pressanti e noi continueremo ad organizzare assemblee pubbliche in tutto il Lazio per dare voce alle loro necessità, dal miglioramento delle condizioni delle stazioni alla drastica riduzione dell’affollamento dei treni; dalla rimodulazione concordata di alcuni orari alla cura dell’igiene ed all’accessibilità ai bagni in stazione ed a bordo treno; dall’avvio dei cantieri per le opere più impegnative alla piena integrazione tra ferro e gomma. È necessario aprire un confronto a tutto tondo con la regione Lazio per discutere questi temi e per ragionare in modo complessivo del modello di trasporto pubblico da attuare a Roma e nel Lazio. Non è più il tempo delle parole, ora servono le soluzioni”.

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