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Rifiuti. Cisl Sicilia: Il Governo nazionale nomini subito un commissario e si apra un tavolo di crisi permanente con istituzioni

Pubblicato il 22 Dic, 2016

Palermo, 22 dicembre 2016. Mancato transito dei lavoratori alle Srr, insufficienza degli impianti, elevato rischio di saturazione delle discariche, con prospettive di costi esorbitanti per il trasporto fuori dalla regione. Ancora, percentuale di raccolta differenziata da paesi arretrati. La Cisl: “Il Governo nazionale nomini subito un commissario e si apra un tavolo di crisi permanente con istituzioni, Anci e parti sociali, per far fronte all’inadeguatezza dei servizi. Il Governo regionale ne prenda atto e tiri le conclusioni. Il sindacato è pronto a mobilitarsi” “La gestione dei rifiuti in Sicilia è disastrosa, il governatore tragga le conseguenze politiche di questo fallimento. Il sindacato è pronto alla mobilitazione”. È un quadro nero quello ricostruito da Fit Cisl Sicilia e Cisl Sicilia sul tema della gestione dei rifiuti nell’Isola, e che richiede, affermano dal sindacato, “interventi immediati e risolutivi per evitare che l’emergenza scoppi e si consolidi in tutti i territori”. Città invase dai rifiuti, interi quartieri ridotti a vere e proprie pattumiere a cielo aperto a causa dei servizi inadeguati, 1,8 miliardi di euro il debito accumulato dai 27 Ato dell’Isola, il continuo mancato rispetto delle ordinanze regionali sul passaggio dei lavoratori alle Srr da parte dei sindaci, le Srr create solo sulla carta, la perdita di oltre mille posti di lavoro in tutta la regione nel settore, negli ultimi anni, e il rischio già dal prossimo anno di dover inviare fuori, con costi esorbitanti, i rifiuti dell’Isola a causa della saturazione delle discariche. Sono questi i principali nodi, tutti irrisolti, della vertenza rifiuti in Sicilia. “Da tempo sollecitiamo – spiegano Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia, Amedeo Benigno segretario Fit Cisl Sicilia e Dionisio Giordano, segretario Fit Cisl Ambiente – un tavolo di crisi permanente con istituzioni regionali, Anci e parti sociali, per programmare gli impianti individuando le risorse da utilizzare e procedere alla realizzazione dell’infrastrutturazione; far fronte alla inadeguatezza dei servizi di raccolta. Contestualmente, stabilire con certezza le modalità applicative della legge 9 sul transito del personale, evitando così la frammentazione e la confusione causata dalla legge 3 del 2013 sugli Aro, voluta dal governo regionale”. “Le nostre richieste sono rimaste inascoltate, a questo punto è ora che il governo nazionale proceda al commissariamento della gestione dei rifiuti in Sicilia e che il governatore ne tragga le conclusioni logiche e politiche. La figura di un commissario appare quanto mai necessaria per velocizzare e snellire gli iter della costruzione di impianti e del passaggio dei lavoratori alle Srr, atto indispensabile per avviare una nuova fase della gestione dei rifiuti in Sicilia”. Ad allarmare il sindacato, anche il terreno della legalità. Tanto che nei mesi scorsi la Cisl, anche insieme a Cgil e Uil, ha sollecitato un intervento dell’Anac e di varie Procure dell’Isola per chiedere “la verifica di legittimità delle modalità di assegnazione dei servizi, da parte dei Comuni, attraverso l’utilizzo strategico delle procedura di urgenza”. Inoltre a preoccupare il sindacato, oltre ai disservizi, è lo stato della raccolta differenziata, ferma a quasi il 13 per cento. Ancora, la carenza di infrastrutture adeguate allo smaltimento, e il mancato rispetto delle regole sul passaggio dei lavoratori, che sta causando anche la perdita del posto nonostante il diritto alla riassunzione sia previsto dalle ordinanze regionali. Finora, infatti, secondo il quadro ricostruito dal sindacato, le 18 Srr sono state costituite ma le uniche ad aver avviato il passaggio dei lavoratori dagli Ato sono state la Kalat di Caltagirone e in parte la Srr Trapani Provincia Sud. “Bisogna dare immediata esecuzione alla legge 9 del 2010, approvare le dotazioni organiche delle Società di regolamentazione rifiuti, avviare il transito dei lavoratori dipendenti degli Ato alle Srr anche in presenza di ordinanze contingibili e urgenti dei singoli Comuni, come prevedono le ordinanze”. Sul tema della raccolta, la Cisl insiste sulla necessità del potenziamento della differenziata. “Bisogna portare il ciclo integrato dei rifiuti con raccolta differenziata al 65%, attraverso il recupero dei materiali, il riuso e il riciclo, compresa la possibilità di recupero energetico. Invece, ancora per i prossimi anni, purtroppo, sarà necessario fare ricorso alle discariche proprio perché il progetto della differenziata si è sviluppato in pochissime realtà e il rischio è che, in assenza di impianti, già dal prossimo secondo semestre 2017 i rifiuti debbano essere trasportati fuori dalla regione, con costi esorbitanti”. “Per fare un esempio, la sesta vasca della discarica di Bellolampo di Palermo potrebbe esaurirsi già il prossimo luglio, e scaricare le 900 tonnellate giornaliere di rifiuti del capoluogo siciliano in altri siti della Sicilia creerebbe concatenanti effetti negativi sull’intero sistema regionale, non solo per i costi”. Il tema dell’impiantistica, poi, secondo il sindacato, “è strettamente connesso con la governance del sistema, con la programmazione di un vero ciclo integrato dei rifiuti, con l’esigenza di differenziare e recuperare materiali, con la produzione di energia, e con la riduzione dei costi di conferimento in discarica”. Intanto cresce l’indebitamento dei Comuni e degli Ato. “Il sistema dei rifiuti – rimarcano Fit e Cisl – è strettamente connesso con il tema della sostenibilità finanziaria che è pubblica attraverso il pagamento della Tari, ed è ormai insostenibile la deficitaria lotta delle amministrazioni locali all’evasione e all’elusione fiscale ma ancor più grave appare la non volontà di molte amministrazioni, a volte per incapacità manifesta, persino di recuperare le somme da coloro che risultano iscritti a ruolo. Non è più sostenibile pensare che le riduzioni del costo dei servizi siano plausibili a discapito di lavoratori e anche dei cittadini, che pagano la Tari, per i servizi scadenti offerti”. (adm-ug) ECCO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE 1 Norme e ordinanze sulla gestione dei Rifiuti – La legge 9 del 2010 prevede la nascita delle Srr, sono state, di fatto, costituite con atto notarile, ma nessuna risulta operativa perché non si è provveduto al transito del personale dagli Ato per come prevedeva legge; (unica eccezione la Srr di Caltagirone che ha fatto transitare 20 lavoratori dall’Ato e in parte la Srr Trapani provincia Sud); – La legge successiva la numero 3 del 2013, ha introdotto il concetto di Aro, Ambito di raccolta ottimale anche per un singolo comune, mentre le Srr coincidevano con una dimensione territoriale, molto più vasta, quasi provinciale. La norma ha dato la possibilità ad ogni singolo comune di creare un Ambito di raccolta ottimale, smembrando di fatto il servizio con più di 230 piani d’intervento (nessuno operativo finora). Viene lasciato tutto all’autonomia al singolo comune dunque se far parte delle Srr o creare l’Aro Ambito di raccolta ottimale. Di fatto si è ancora ancora fermi ai 27 Ato del 2002. Intanto la Regione ha prorogato tutti i 27 Ato al 31 gennaio prossimo. -Infine il disegno di legge regionale 1243 del 27 luglio scorso riporta di nuovo a 9 bacini territoriali di affidamento. 2) Livelli occupazionali Totale lavoratori in Sicilia: circa 10.500 Dipendenti 27 Ato rifiuti circa 3.200 Dipendenti ditte private circa 7.300 La legge regionale 9/2010 e le ordinanze regionali, non ultima la 27 del primo dicembre, ribadiscono l’obbligo di transito dei lavoratori alle Srr. anche in presenza di ordinanze contingibili e urgenti di singoli comuni (art 191 del Testo unico ambientale 152/2006 emanate dai comuni in condizioni dunque di urgenza per l’igiene dei propri territori al fine di affidare il servizio di raccolta), affidando ai commissari straordinari di nomina regionale nuovi poteri in sostituzione dei CdA dormienti. A sancire, fra l’altro, il diritto al passaggio alle Srr per i lavoratori è stato l’accordo quadro siglato ad agosto del 2013 tra Regione e sindacati. 3) Impiantistica: dove sono e cosa servirebbe Le discariche sono nove in tutto, fra pubbliche e private: Bellolampo a Palermo; Sicula trasporti a Catania/Lentini; Oikos a Motta S.Anastasia(Ct); la Borranea a Trapani; Catanzaro Costruzioni a Siculiana(Ag); Grotte S. Giorgio a Lentini(Sr); Castellana Sicula (Pa), cava dei Modicani(Rg) e infine Timpazzo a Gela (Cl). I TMB, (trattamento meccanizzato biologico) fissi e mobili si trovano a Bellolampo (sia fisso che mobile); a Ragusa e Gela è provvisorio; a Catania con la Sicula Trasporti e a Siculiana (Tmb mobile). Impianti di compostaggio: 21 con autorizzazioni in corso di validità in 7 province su 9 (mancano a Ragusa e Siracusa). Stazioni di trasferenza: sono da realizzare e ora più che mai necessarie proprio per ridurre i costi di trasferimento di rifiuti dal luogo dove vengono raccolti al luogo dove vengono stoccati. Termovalorizzatori : previsti i siti di Casteltermini, Augusta, Palermo e Paternò in epoca governo Cuffaro; il governo Crocetta in conferenza Stato/Regioni ha annunciato 5/6 piccoli valorizzatori di cui almeno 2 nel palermitano e 2 nel catanese. La situazione degli impianti è dunque nel complesso carente, ribadiscono Cisl e Fit Cisl, ciò che bisogna sviluppare da subito è un piano di avvio della raccolta differenziata in tutta l’Isola, velocizzare iter per la costruzione di impianti ivi compresi gli impianti di produzione energetica e avere la certezza che nel breve e medio periodo ci sia un’adeguata capacità di capienza delle discariche.

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