1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. In Evidenza
  6. /
  7. Lavoro. Sbarra: “Primi effetti...

Lavoro. Sbarra: “Primi effetti della crisi internazionale sull’occupazione, il tesoretto emerso dalla Nadef vada a sostegno del lavoro, delle famiglie e della produzione”

Pubblicato il 30 Set, 2022


“È arrivato il calo dell’occupazione dopo un anno e mezzo di crescita ininterrotta. Dopo il primo segnale di lieve riduzione di luglio, in agosto il calo si fa più consistente”. Lo dichiara in una nota il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. “A diminuire sono soprattutto i dipendenti, e il segnale preoccupante è che si tratta quasi esclusivamente di lavoratori a tempo indeterminato. Il balzo dei nuovi occupati autonomi attenua  solo in parte il calo complessivo. Scende anche il tasso di disoccupazione ma aumentano parecchio gli inattivi. Sono le prime conseguenze avverse del complesso intreccio tra la situazione ucraina ed il caro-energia, che minaccia di abbattersi ancora più pesantemente sulla nostra economia. Le difficoltà del nostro apparato produttivo iniziano a riversarsi sul mercato del lavoro, come la Cisl paventa da settimane. Il Governo uscente ha chiuso la sua azione con il Decreto Aiuti ter, che segue i due precedenti, ma gli interventi, seppur importanti, sono insufficienti. Si è voluto lasciare al prossimo governo la scelta di ulteriori provvedimenti, ma, fortunatamente si è lasciato anche un avanzo consistente  reso possibile da un Pil superiore al previsto e un deficit inferiore, come evidenziato dalla Nota di aggiornamento al Def presentata ieri. La Cisl chiede che questo “tesoretto” sia utilizzato interamente per sostenere il lavoro, il reddito delle famiglie compreso un nuovo periodo di cassa integrazione emergenziale senza oneri per le aziende e scomputato dai limiti di durata massima, replicando l’esperienza della cassa covid che ha consentito una rapida ripresa delle attività produttive una volta superata la fase peggiore dell’emergenza. Auspichiamo anche che il nuovo Governo chieda all’Europa di fare la sua parte, non solo per quanto riguarda il price cap per il gas, ma anche con il rifinanziamento del Fondo Sure, per sostenere occupazione e misure di protezione sociale nei singoli Stati”.

Condividi