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Tassonomia. Colombini: “Su gas e nucleare troppa ideologia e poco pragmatismo”

“Troppa ideologia e poco pragmatismo: l’approvazione da parte della Commissione Europea sulla tassonomia UE che introduce all’interno di essa alcune attività del settore del gas e del nucleare, alla luce degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, ha riaperto le polemiche tra i sostenitori delle Fonti Energetiche Rinnovabili e coloro che con sano pragmatismo si rendono conto che l’utilizzo del gas è una garanzia per una transizione con minori impatti sociali ed anche ambientali”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini.

“Tra il sogno di una mobilità a zero emissioni ed un presente fatto di licenziamenti nel settore automotive la brutta realtà rischia di togliere le speranze ed il consenso nei confronti delle pur necessarie ed ineludibili transizioni, ecologica, energetica e digitale. La transizione deve avere come obiettivo prioritario la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

Occorre avviare con assoluta urgenza politiche attive del lavoro che consentano di salvaguardare e adeguare le competenze e le professionalità di chi lavora garantendone l’occupazione con investimenti per nuove e rinnovate attività produttive, anche in settori diversi.

Occorrono anche grandi investimenti sulle rinnovabili e sulla rete di trasmissione dell’energia, evitando un ulteriore frastagliamento dell’offerta e della produzione che finora sembra aver portato incertezza e dequalificazione per i lavoratori e aumento delle bollette per famiglie e imprese. Siamo di fronte a processi complessi che non si affrontano con slogan o elencazioni di tecnologie futuribili, mentre le persone vedono aumentare i rischi di perdere il lavoro ed entrare in una spirale di progressiva povertà.

Occorre velocizzare gli investimenti produttivi, implementare politiche attive del lavoro, garantire un mix energetico efficiente che metta al riparo il paese da rischi. Se ci si limita ad un approccio ideologico sulle questioni energetiche al primo blackout si rischia di far evaporare le illusioni insieme alle speranze nutrite da molti giovani”.

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