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Legge 123/2017 di conversione del D.L Mezzogiorno. Una scheda di lettura della Cisl

Pubblicato il 21 Set, 2017

Settembre 2017 – La legge 123/2017 di conversione del Decreto legge 91/ 2017 “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”  ha introdotto molte modifiche che ne ampliano l’impatto a tutto il territorio. Gli articoli maggiormente innovativi si riferiscono, comunque, alle regioni del Sud e vengono prevalentemente finanziati con la riallocazione di finanziamenti a valere sui fondi per la coesione economica e territoriale.

Le misure di maggior rilievo sono:

  • L’istituzione delle zone economiche speciali, che possono se ben strutturate diventare un interessante opportunità per l’attrazione di investimenti e il rafforzamento delle imprese delle aree circostanti o connesse con i principali porti presenti nelle regioni meridionali
  • La misura “Resto al sud” che favorisce la creazione di nuove imprese, anche nelle filiere agroalimentari, attraverso incentivi per stimolare nuova imprenditoria giovanile.

Inoltre, vi sono disposizioni per la semplificazione dei patti per lo sviluppo, i contratti istituzionali di sviluppo, nuovi finanziamenti per le politiche attive, disposizioni per le aree del sud ad alta intensità di migranti, altre per contrastare il disagio giovanile, e infine una ampia quantità di piccoli interventi (edilizia scolastica e giudiziaria, Ilva, etc.), per rendere maggiormente operative precedenti disposizioni o più spendibili risorse già allocate.

Per la Cisl la legge 123/2017 è un ulteriore intervento per lo sviluppo delle aree del Sud perché attraverso una serie di disposizioni  si da stimolo all’economia e si attuano semplificazioni e azioni di riordino che contribuiscono ad rendere più facilmente applicabili misure pre-esistenti, spesso rallentate dalla farraginosità dei procedimenti. Una valutazione positiva dunque quella della Cisl che apprezza particolarmenete le misure principali introdotte, pur ritenendo che nella definizione dei decreti attuativi soprattutto per quanto riguarda le Zone economiche speciali servirà un confronto maggiore e più di dettaglio sia a livello nazionale che regionale. 

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