1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Primo Piano
  6. /
  7. “1989-2019 Oltre la caduta...

“1989-2019 Oltre la caduta del muro di Berlino” a Roma il Convegno della Cisl. Furlan: “L’Europa deve ripartire dalla centralità della persona“

Pubblicato il 18 Nov, 2019

Convegno 18 novembre bisRoma, 18 novembre 2019 – “La caduta del muro nel 1989 e’ stato un evento che ha segnato la nostra vita. Ho goduto della caduta del muro perche’ per noi che credevamo negli ideali e nei valori della liberta’ significava la caduta del comunismo. C’era l’entusiasmo di partecipare ad una svolta. Eravamo tutti convinti che stavamo tutti partecipando ad un evento che creava un mondo migliore. Non e’ stato cosi, anche se non e’ stato un fallimento totale”. Lo ha detto oggi la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo all’incontro-dibattito “1989-2019  – Oltre la caduta del muro di Berlino” organizzato dalla Cisl a Roma presso l’Auditorium via Rieti, moderato dalla giornalista Myrta Merlino, e al quale sono interventui Paolo Gentiloni, Antonio Tajani, Walter Veltroni ed Antonio Polito, vice direttore del Corriere della Sera ed autore del volume “Il Muro che cadde due volte”. 
“L’Europa in fondo l’abbiamo costruita anche se non e’ nata quella Europa della giustizia economica e sociale che tutti noi sognavamo. -Ha proseguito Furlan- Non siamo riusciti a costruire una Europa portatrice di pace nel mondo. Questo e’ mancato. L’Europa deve essere una costruzione quotidiana per evitare che i giovani che hanno sognato un modello di cittadinanza europea si rintanino nella solitudine.  Non siamo stati finora capaci di trovare un nuovo modello economico di sviluppo. Siamo lontani da quella Europa dei popoli dei e della giustizia che allora avevamo tutti auspicato”.
“Bisogna cambiare le istituzioni  europee. Far sentire davvero le persone cittadini europeri protagonisti e partecipi dei cambiamenti. Il parlamento europeo deve essere il luogo dove davvero si prendono le decisioni. Se vogliamo combattere le diseguaglianze serve questo nuovo ruolo dell’Europa” ha concluso Furlan.

Condividi