Energia. Sbarra al Congresso della Cisl Sardegna: “Giusto porre tetto a livello europeo al prezzo del gas”

Pubblicato il 9 Mar, 2022

“È condivisibile la proposta del Premier Draghi di concordare a livello europeo un prezzo unico e calmierato del gas importato da Mosca, con il duplice obiettivo di non sottostare alle speculazioni e allo stesso tempo di non finanziare il regime di Putin con valuta in euro, una dinamica che in parte riduce l’effetto delle sanzioni finanziarie”. Lo ha detto oggi ad Arborea il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra a margine del Congresso della Cisl Sardegna. “E’ importante che  la Commissione Ue abbia dato segnali di apertura sulla proposta del governo italiano. Oltre al tetto ai prezzi del gas, bisogna dare una forte spinta alle rinnovabili, puntare ad avere quote minime per gli stock nazionali per il gas, e più flessibilità sugli aiuti di Stato. E’ evidente che il peso delle sanzioni sul nostro sistema economico sarà più alto di quello sostenuto da altri paesi della Ue. E’ necessario un fondo di compensazione come e’ accaduto  con il Recovery Plan per affrontare con uno spirito solidale questa fase difficile, sospendendo il Patto di stabilità europeo fino alla fine della crisi energetica.

Sul piano nazionale occorre consolidare anche il Fondo contro il caro bollette utilizzando se necessario uno scostamento di bilancio e mettere in campo una nuova strategia energetica , incrementando  la produzione nazionale di gas e puntando su combustibili verdi, diversificazione degli approvvigionamenti , economie circolari, più educazione al risparmio energetico . Servono nuove e cospicue risorse, per proteggere l’occupazione, aiutare le marginalità, sostenere le imprese che applicano i contratti e investono in sicurezza
Sulle vicende locali Sbarra ha rilanciato la proposta  della Cisl Sarda di un patto sociale per utilizzare al meglio le risorse del Pnrr. “Abbiamo apprezzato la disponibilità del Presidente Solinas  per un pieno coinvolgimento della società organizzata verso  un vero e proprio “Patto per la Sardegna” che promuova la crescita regionale, rilanci il lavoro, garantisca coesione. Bisogna partire da alcuni punti prioritari: reindustrializzazione e riqualificazione dei poli industriali, infrastrutture materiali e digitali, riforma sanitaria e politiche sociali, occupabilità e formazione, ridefinizione di un efficace sistema di approvvigionamento e di produzione energetica, rilancio di green e blue economy, agroindustria e turismo. Tutto questo deve essere orientato dalla bussola della sostenibilità sociale. Alla base di tutto bisogna guidare concretamente, dai territori in su, la governance partecipata degli investimenti del Pnrr. Vanno sviluppati i tavoli di partenariato e inserite forti condizionalità sociali nei progetti e nelle riforme. E perché ciò avvenga, qui in Sardegna, come in tutto il Paese, dobbiamo coinvolgere la vitalità dei corpi sociali, a partire da un sindacato responsabile, riformista, non ideologico”.

Cronache dal congresso

a cura di CISL TV

Immagini dal congresso

28 Maggio

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